Famila chiude la domenica. Zaia e Rebecca (Ascom): “Scelta di civiltà”
“Lo stop alle aperture domenicali rappresenta un grande segnale di civiltà nei confronti di tutti quei lavoratori e lavoratrici che in questo modo hanno più tempo da dedicare ai figli e alla famiglia. Non posso che esprimere soddisfazione per una scelta coraggiosa pur rispettando le altre scelte imprenditoriali fatte da chi opera in un settore altamente competitivo.”
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la decisione della catena di grande distribuzione Famila di interrompere le aperture domenicali.
“Come ho ripetuto più volte – spiega il Presidente – sono per il libero mercato e sono consapevole che in un comparto come quello della grande distribuzione ci sia un elevato grado di competitività, ma è altrettanto importante tener conto dell’importanza e della necessità di tutelare tutte quelle persone che in questo settore lavorano quotidianamente. E questo in un territorio, come il Veneto, dove la famiglia rappresenta un valore fondamentale.”
“Si tratta di una scelta che mi auguro possa rappresentare un esempio e un modello – conclude il Presidente – e che testimonia ancora una volta la presenza di un legame e di un rispetto reciproco tra lavoratori e imprenditori presente, da sempre, nel nostro sistema imprenditoriale e che resiste anche in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando”.
“L’annuncio che i supermercati Famila hanno fatto la scelta di tenere chiuso la domenica è una notizia importante per chi, come la nostra Associazione, porta avanti da anni la battaglia contro la liberalizzazione di orari e aperture dei negozi”. Così Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, commenta la decisione di Unicomm – che ha sede proprio nel Vicentino – di abbassare le serrande nei giorni di festa delle strutture a marchio Famila. “L’auspicio è che il Famila inauguri, con il suo esempio, una nuova stagione – continua Rebecca – in cui anche gli altri attori capiscano che tenere aperto la domenica non solo non è necessario, ma è controproducente. Lo è da un punto di vista sociale, perché disgrega le famiglie dei lavoratori; lo è da un punto di vista economico, per il disequilibrio tra gli incassi ridotti rispetto alle attese e l’alto costo del lavoro domenicale. E lo è da un punto di vista della qualità di vita dei nostri centri urbani, perché le aperture domenicali incondizionate mettono in difficoltà la piccola distribuzione – che rappresenta una grande risorsa per il nostro territorio – rischiando così di svuotare le città, i quartieri e i paesi. Quello del Gruppo Unicomm – conclude il presidente Rebecca – è dunque un primo importante passo nella giusta direzione, una scelta ora controcorrente che, speriamo, diventi presto una consuetudine”.














