21 Settembre 2021 - 8.44

CHIAMPO – Il Red&Blue, la prima “videodiscoteca fai da te” d’Italia

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Una discoteca più unica che rara, probabilmente l’unica “videodiscoteca fai-da-te”, nata da uno scantinato e dall’estro del suo proprietario, d’Italia. Era proprio a Chiampo, e ha allietato gli anni Settanta ed Ottanta dei chiampesi e non solo. Perchè al Red&Blue arrivavano da tutta la ValChiampo. Le particolarità di questa discoteca erano due: la sua origine, perchè era stata interamente costruita dal suo titolare, il compianto Otello Mecenero e da alcuni suoi volonterosi amici. E ciò che proponeva: il Red&Blue era infatti la prima videodiscoteca italiana, perchè oltre ad ascoltare la musica c’era un megaschermo dove venivano proiettati ininterrottamente i primi video musicali. Una storia curiosa ed interessante, sicuramente una singolare esperienza nel mondo delle discoteche. Il Red&Blue Club Video Disco doveva essere una sala giochi ma Otello e i suoi amici la trasformarono in un vero e proprio locale da ballo, modesto nelle strutture e negli arredi, ma originale e all’avanguardia per la riproduzione, su televisore, delle onde generate dalla musica e per gli effetti luminosi a sistema sequenziale del tutto nuovo a quei tempi. E’ stato uno del primi locali con il mega schermo dove oltre ad ascoltare le novità discografiche si potevano vedere i video, probabilmente la prima videodiscoteca d’Italia, in via Leopardi a Chiampo, negli scantinati del ristorante Giulia. Aperta al pubblico giovedì sera, venerdì e sabato sera, alla domenica pomeriggio era ritrovo per giovanissimi e teenager mentre alla domenica sera c’era musica prevalentemente d’ascolto. Ma i dj storici che hanno lavorato al “Red”, cosi come la chiamavano coloro che la frequentavano, erano anche Gianni Candia, Renzo Cantele, Gian Carlo Vicentin. Otello Mecenero oltre a gestire lo storico videodiscoclub di Chiampo che molti ancora ricordano con nostalgia fu un grande tecnico informatico e tutti gli impianti del suo locale furono progettati da lui stesso. Venne anche premiato con il premio “Uomo mix 90”, l’oscar triveneto delle discoteche: un premio annuale riservato ai dj più prestigiosi e personaggi estrosi nella tecnologia delle discoteche che si svolgeva ogni anno alla discoteca Tiffany a Riva del Garda. E’ negli anni Ottanta che Otello, con il cognato geometra, attua la grande innovazione del Red&Blue che lo renderà un locale unico in tutta Italia: frutto di 6 mesi di studio, il progetto esecutivo proponeva un interno ad impronta futuristica e fantascientifica, completato poi da un’idonea impiantistica che supportava, novità in assoluto, un sistema di proiezione televisiva ed una consolle per la regia audiovideo. Otello stesso amava raccontare: “Ideammo dei particolari sistemi di luce che sfruttavano il trasporto ottico per illuminare le varie zone della sala, mentre gli effetti luminosi di scena comprendevano una pista a settori pilotata da computer, dei laser e una smog machine. Posso assicurare che questa scenografia ai tempi era all’avanguardia”. Fra le tante difficoltà incontrate da Otello per realizzare la sua videodiscoteca, in particolare fu difficile reperire il sistema di proiezione televisiva. Ai tempi, infatti, quei sistemi erano sconosciuti in Italia e si trovavano solo all’estero: e così Otello ne commissionò uno appositamente ad una ditta americana che poi venne modificato, sempre su suo progetto,  in Germania. Un altro problema era la scarsità di videoclip, che ai tempi si potevano avere solo da alcune case discografiche e da una ditta che realizzava programmi musicali per le tv private. “La qualità audio, buona in tv – amava ricordare Otello – si rivelava pessima in discoteca e così dovevo fare dei difficilissimi montaggi di editing per doppiare l’audio originale dei clip con quello dei dischi”. Un pionerismo che ha dato grandi soddisfazioni ad Otello che, così come il Red&Blue, è rimasto nel cuore di molti (ex) giovani della ValChiampo.

 

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