29 Aprile 2021 - 17.48

Beccato il ladro di San Pio X dopo tam-tam su Facebook, inseguito da negoziante che era stato derubato – Naclerio: “Coraggioso e tempestivo!”

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E’ stato intercettato ieri pomeriggio da un negoziante e portato in Questura dalla polizia il ladro che da settimane prende di mira gli esercizi commerciali di San Pio X e Ca’ Balbi. La sua intercettazione e denuncia è il frutto di una sorta di mobilitazione generale da parte degli stessi esercenti e residenti del quartiere che hanno fatto battage sui social pubblicando o condividendo le immagini di videosorveglianza del giovane campano di 27 anni, riconoscibile per un vistoso tatuaggio sul braccio mentre si aggira all’interno di un negozio. In molti l’hanno riconosciuto e hanno attivato una rete di segnalazioni, coinvolgendo anche il delegato alla Sicurezza e Polizia Locale del Comune di Vicenza, Nicolò Naclerio, chiamato dagli stessi negozianti, che ha sguinzagliato nel quartiere le pattuglie di Polizia Locale di Vicenza.

Alla fine, ad uno dei negozianti, Stefano Zaffonato, titolare del negozio BluSub di Strada Ca’ Balbi, specializzato in articoli per nuoto, snorkeling, apnea, subacquea e kite, va il merito di averlo fermato. Proprio Zaffonato lo scorso 27 aprile era stato derubato del cellulare dal giovane entrato nel suo negozio all’orario di chiusura. Alla moglie Anna il merito del battage iniziale, poiché ha condiviso su Facebook le immagini del giovane che si aggirava nel negozio.

Zaffonato stato avvertito dal titolare di un’autofficina del quartiere, che l’ha riconosciuto mentre si aggirava nelle vicinanze della Lidl di San Pio X a bordo di una bici, vestendo con una maglietta di colore blu.

Subito, assieme alla moglie Anna, si è catapultato sul posto, lui con lo scooter e la moglie con l’auto. Hanno inseguito il giovane fino a bloccarlo nel sottopassaggio che porta verso Corso Padova. Nel frattempo la polizia è stata allertata e una pattuglia delle volanti si è portata sul posto e l’ha condotto in Questura, per l’identificazione e la denuncia. Si tratta di I.M. 27enne di origini campane.

Soddisfatto Nicolò Naclerio che dichiara a Tviweb: “Va menzionato il coraggio della vittima del furto nel non tergiversare ma contattandoci tempestivamente ha permesso ai nostri agenti di individuare il responsabile in collaborazione con le altre forze di Polizia”.

I furti commessi sarebbero più di uno. A Tviweb è stata portata la testimonianza di un dipendente dell’Hotel Mary, che subì il furto del cellulare dal bancone dell’albergo alla vigilia di Pasqua. In quell’occasione sporse denuncia presso i carabinieri. “Entrò nella hall -ci racconta- e chiese di affittare una stanza dicendo di non aver documenti. Quando gli ho detto che non avrebbe potuto affittare senza documenti mi ha chiesto dove si trovasse il bagno. Poco dopo ho sentito un colpo molto forte provenire dalla toilette. Il giovane mi ha detto che si era rotto qualcosa. Sono andato a controllare e lui ne ha approfittato per sfilare il cellulare e allontanarsi. Le immagini delle telecamere (consegnate ai carabinieri) non lasciano dubbi. L’ho riconosciuto dalle condivisioni social fatte in questi giorni dai miei colleghi ricordandomi del vistoso tatuaggio sul braccio”.

Ai titolari del BluSub, che hanno fatto partire il tam-tam, sono arrivate diverse testimonianze di negozianti vittime di furto. Tutti hanno riconosciuto il giovane. A qualcuno è stato rubato il cellulare, ad altri dei soldi.

“Mi rendo conto – ci dice Anna del BluSub – che si tratta di un giovane sbandato, per l’età potrebbe essere nostro figlio. Ma gli abbiamo fatto capire, finché non è arrivata la polizia, che ci aveva danneggiati più di quanto credesse. Già stiamo soffrendo tantissimo la crisi e dobbiamo combattere ogni giorno per sopportare i danni economici della pandemia… Il cellulare in sé non ha un grandissimo valore, ma con il cellulare lavoriamo e il danno è stato grande. Alla fine -conclude Anna- dopo la denuncia, si è ripresentato in negozio e ci ha portato la sim che aveva tolto dal telefono, dicendo di voler recuperare anche il telefono che aveva subito rivenduto ad un’altra persona”. Altre denunce sarebbero state depositate ai carabinieri.

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