26 Febbraio 2019 - 9.20

beAWARE: il nuovo progetto europeo per difendersi dal rischio alluvione 

Appuntamento il prossimo 7 marzo a Vicenza per testare per la prima volta una nuova tecnologia molto innovativa – risultato del recente progetto di ricerca europeo beAWARE – che mira a ridurre il rischio in caso di alluvioni. La sperimentazione sarà messa in atto dall’Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali, unico partner italiano del progetto, in collaborazione con l’amministrazione comunale del capoluogo berico.
Ieri mattina i contenuti del progetto e il programma dell’esercitazione sono stati illustrati a Palazzo Trissino, sede del Comune di Vicenza. Sono intervenuti l’assessore comunale alla protezione civile Matteo Celebron, l’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, il segretario generale dell’Autorità di bacino del Distretto delle Alpi Orientali Francesco Baruffi e il dirigente responsabile scientifico del progetto beAWARE Michele Ferri.
“Sempre più spesso avere strumenti efficaci a servizio delle amministrazioni che, in caso di emergenza, devono prendere decisioni importanti  è fondamentale – ha puntualizzato l’assessore comunale alla protezione civile Matteo Celebron –. Nel campo della protezione civile e della gestione delle alluvioni Vicenza è già un modello europeo; con questo strumento, che renderà partecipi i cittadini coinvolgendoli nei processi decisionali, soprattutto in fase di emergenza, facciamo un ulteriore salto in avanti. La piattaforma sarà in grado, analizzando anche le attività nei social, di fornire al centro decisionale informazioni sull’evolversi dell’evento, riducendo così al minimo l’errore oggi determinato dal fattore umano”.
“Nell’esercitazione del 7 marzo, che simulerà l’evento alluvionale del 2010, saranno coinvolti un centinaio di cittadini e analizzati i dati raccolti sia in presenza della piattaforma che in assenza – ha concluso l’assessore Celebron –. Le differenze riscontrate in base allo strumento utilizzato permetteranno di valutare se la piattaforma è o meno funzionale e, quindi, quali modifiche eventualmente apportare”.
“Solo in Veneto abbiamo questo tipo di modellazione che, partendo dalle previsioni meteo,  grazie all’analisi idrologica e idraulica, ci permette di conoscere in anticipo i livelli dei corsi d’acqua in sezioni ogni 300 metri – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile Gianpaolo Bottacin –. Si tratta di uno strumento per la prevenzione del rischio che nessuno ha in Italia e che prevede il coinvolgimento dei cittadini; il Veneto ha dimostrato di essere un’eccellenza anche in questo fronte oltre che nella gestione dell’emergenza. Grazie alle nuove tecnologie del progetto beAWARE, adesso compiamo un ulteriore passo in avanti, che costituisce per noi motivo di orgoglio, ed è giusto che cittadini sappiano la vastità del lavoro che sta dietro alla gestione di un’emergenza. Non bisogna dimenticare, poi, le opere strutturali di prevenzione per la sicurezza del territorio, come ad esempio i bacini di laminazione e gli interventi di consolidamento arginali, nelle quali abbiamo investito quasi 900 milioni di euro: grazie ai nostri sforzi se nel 2010 abbiamo avuto mezzo Veneto allagato, nel 2018 non si è verificata la rottura di nessun argine”.
“La città di Vicenza è considerata un punto di riferimento in scala europea per l’esperienza che sta facendo su questo tipo tematiche – ha dichiarato il segretario generale dell’Autorità di bacino del Distretto delle Alpi Orientali Francesco Baruffi –. Nel piano di gestione delle alluvioni ci chiedono, infatti, sempre più di mettere insieme la pianificazione con la gestione dell’evento di protezione civile. A fronte di questo, abbiamo lavorato in questi anni per progettare strumenti che, come beAWARE, vanno a sfruttare l’intelligenza collettiva, la citizen science, e, utilizzando tutte le notizie ingegneristicamente disponibili, tendono a rendere ottimizzabili le informazioni e minimizzare così i danni possibili”.
Il progetto beAWARE sviluppa un articolato e rigoroso sistema di analisi dei dati derivanti dalla modellazione idrologica, dai numerosi sensori diffusi sul territorio e da informazioni ricavate da foto/audio/video. A tutto ciò va aggiunto il ruolo fondamentale dei social network (Twitter, in particolare). Questa piattaforma di comunicazione ed elaborazione dei dati sarà funzionale ad incrementare ulteriormente la già consolidata capacità operativa dei centri operativi comunali della protezione civile nella fase emergenziale.
Oltre a migliorare la capacità di gestione dell’evento alluvionale, si va incontro a quanto l’Europa stabilisce con la direttiva 2007/60, la cosiddetta Direttiva Alluvioni. Questa norma chiede infatti di integrare la pianificazione di bacino con la gestione dei fenomeni alluvionali.
Le nuove tecnologie del progetto beAWARE, fino a questo momento realizzate solo a livello di prototipo, richiedono però di essere testate sul campo per verificarne l’efficacia e l’affidabilità. L’amministrazione comunale di Vicenza, sempre attenta e sensibile alle tematiche del rischio derivante dalle alluvioni, ha dato disponibilità all’Autorità di Bacino del Distretto delle Alpi Orientali a collaborare nell’organizzazione di questo importante test sul campo.
Cosa succederà il 7 marzo? Verrà simulato nella città di Vicenza l’evento disastroso accaduto nell’ottobre 2010 valutando i gradi di performance raggiungibili con questi nuovi strumenti. Si farà infatti un’analisi approfondita per testare il loro grado di affidabilità e robustezza. In sintesi, si passerà dalla teoria alla pratica. Il test si svolgerà interessando le diverse strutture normalmente previste in tali contesti emergenziali (centro operativo comunale, volontari di protezione civile, …). A ciò si aggiungerà, come elemento centrale e sfidante, il contributo dei cittadini che forniranno informazioni e riceveranno indicazioni sull’evolversi dell’evento alluvionale. Questo coinvolgimento rappresenterà un vero e proprio test per misurare la potenzialità di quella che viene definita l’intelligenza collettiva (citizen science). Nel contesto tecnologico sarà anche prevista una innovativa prova di soccorso mediante l’utilizzo di un drone.
Al test parteciperà l’assessore alla protezione civile del Comune di Vicenza Matteo Celebron, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, titolare della Difesa del Suolo e della Protezione Civile del Veneto. Saranno presenti inoltre il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e tutti i partner europei del progetto tra cui CERTH (Centre for research & tecnology-GR), MOTOROLA e IBM, il responsabile di progetto della Commissione Europea ed i revisori internazionali che comprende anche un rappresentante del Ministero degli interni italiano.
La presenza dell’assessore Bottacin è particolarmente significativa in quanto la Regione Veneto, per la protezione di Vicenza nel post alluvione del 2010, ha già realizzato importanti opere di difesa (bacino di laminazione di Caldogno). L’assessore segue con interesse anche questa iniziativa del Distretto, in quanto considera l’importanza che tali sistemi innovativi potrebbero avere per il futuro nello sviluppo delle misure cosiddette di “preparazione” (previste dal Piano di gestione del rischio di alluvioni elaborato dal Distretto stesso). Infatti, se sono indispensabili le opere di difesa, ruolo altrettanto importante hanno tutte quelle azioni atte a minimizzare il rischio residuo. L’obiettivo è sempre Conoscere per difendersi meglio.
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