25 Giugno 2021 - 10.34

Bassano, la Nuova Biblioteca Civica compie 10 anni

Il 24 giugno del 2011 veniva inaugurata la nuova sede della Biblioteca civica. Un progetto complesso, trascinatosi per molti anni che finalmente vedeva la luce.

Per l’istituzione culturale cittadina ha significato una sorta di rinascita, dopo più di un secolo e mezzo dalla sua apertura al pubblico nel 1843 e la convivenza forzata con gli spazi museali.

Un ambiente moderno e accogliente, articolato su due piani, dotato di numerose sale per lo studio, la ricerca e la lettura, e di spazi espositivi. 1.600 metri quadri, 240 posti a sedere. Una sezione per bambini e ragazzi, adeguate dotazioni informatiche e tecnologiche. Tutto questo ha consentito alla nuova biblioteca di imporsi rapidamente come uno dei più significativi poli culturali cittadini.

Da allora i bassanesi, e non solo, se ne sono appropriati, affollando gli spazi per leggere, studiare, prendere a prestito libri e altri materiali. O semplicemente per incontrarsi e partecipare alle innumerevoli iniziative culturali che la biblioteca ha proposto nel corso degli anni. Un calendario fittissimo di attività che pone la biblioteca bassanese ai primi posti,non solo in ambito provinciale, ma nel contesto regionale, per frequentazione e per i servizi erogati. 

L’idea che da subito l’ha animata è stata quella di offrire un luogo di incontro e di partecipazione per tutta la cittadinanza, una piazza del sapere aperta e inclusiva. Un luogo, inoltre, di conservazione della memoria e di custodia e valorizzazione del suo ingente patrimonio storico. 

I dati sono molto significativi: dai 19 mila prestiti annuali del 2010, in poco tempo si è passati agli oltre 85 mila; le 18 mila presenze all’anno sono diventate oltre 100 mila. Più di 25 mila gli iscritti. Le iniziative culturali e di promozione della lettura, che nella vecchia sede non si realizzavano, contano ora oltre 150 appuntamenti annuali con più di 9.000 partecipanti ogni anno.

“Un grazie va a tutti i bassanesi – afferma il Sindaco Elena Pavan – per aver considerato la biblioteca la loro seconda casa: un luogo dove cultura, tempo libero e connessione sociale, scambi umani e educazione permanente si intrecciano, dove si può socializzare e anche contribuire attivamente al buon funzionamento della biblioteca stessa”.

Le difficoltà legate alla pandemia non hanno fermato i bibliotecari che si sono inventati nuove modalità per incontrare il proprio pubblico: dal prestito a domicilio al prestito “take away”, dagli incontri a distanza sulle piattaforme digitali alla comunicazione via social.

Molti i fronti su cui i bibliotecari in questi anni hanno lavorato: la conquista di nuovo pubblico e la sua fidelizzazione, l’attivazione e il consolidamento di una rete di collaborazioni, la creazione di opportunità formative, i cicli di conferenze che hanno davvero imposto la biblioteca come polo culturale. Si pensi ai seguitissimi cicli di “Venerdì Storia” che in dieci anni di attività hanno promosso oltre 150 incontri con più di 10.000 presenze. O ancora, sul fronte della promozione della lettura per bambini e famiglie, gli incontri settimanali di lettura ad alta voce “Volta la carta” cui hanno partecipato schiere di bambini bassanesi con i loro genitori. Infine il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura con l’attribuzione del marchio “Città che legge”.

E ancora: la conservazione e la valorizzazione dell’immenso patrimonio di fondi manoscritti e a stampa antichi e moderni custoditi dalla biblioteca, che ammontano a 46.000 lettere, suddivise negli epistolari Gamba, Canova, Remondini, Trivellini, Brocchi, Parolini, Ferrazzi; 2.230 volumi con manoscritti rilegati; i codici miniati; gli incunaboli e le oltre 1.500 cinquecentine. Un patrimonio che viene valorizzato attraverso continue mostre tematiche negli spazi espositivi, di recente rinnovati: più di 40 mostre in questi anni che hanno permesso ai bassanesi di ammirare per la prima volta i tesori conservati nei depositi attraverso percorsi espositivi tematici. Proprio di questi giorni è la messa on line dell’Archivio digitale Antonio Canova, oltre 24.000 immagini ad altissima definizione che riproducano i 6.685 documenti di cui si compone il fondo, fra cui 598 lettere autografe e 4081 indirizzate allo scultore, e una serie di scritti autobiografici: la più importante raccolta canoviana manoscritta al mondo.

Ancora, i molti percorsi didattici offerti alle scuole cittadine, le iniziative di piazza come quella nella Giornata mondiale del libro e della lettura, le proposte fuori sede, come quelle estive nei parchi e nei quartieri della Città. Le innovazioni tecnologiche adottate per la gestione dei servizi di prestito: l’adesione alla rete bibliotecaria vicentina con la possibilità di attingere al patrimonio librario di oltre 90 biblioteche; l’interprestito tra le biblioteche vicentine con ben tre consegne settimanali; un’efficiente messaggistica di avviso; l’adozione della tecnologia RFID che permette agli utenti di effettuare il prestito e la restituzione in autonomia. Dal 2016 l’attivazione del prestito digitale degli ebook e l’edicola elettronica (oltre 44.000 e-book, oltre 7.100 quotidiani e riviste italiane e straniere, oltre 500.000 risorse digitali open).

Dal 2019 la realizzazione del progetto green “Biblioteca plastic free” con l’eliminazione delle bottiglie in plastica, le oltre 600 borracce personalizzate donate agli utenti grazie ad Etra e l’installazione di un erogatore d’acqua allacciato alla rete idrica cittadina.

Infine il considerevole incremento del patrimonio anche grazie alle moltissime donazioni librarie ricevute, segno dell’affezione verso la biblioteca da parte dei cittadini. Oggi il patrimonio supera abbondantemente i 160.000 volumi, distribuiti in oltre un chilometro di scaffale aperto e nei quattro chilometri di scaffalatura a deposito.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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