ALBETTONE – Via i cartelli anti-rom. Il Prefetto convoca il sindaco, associazioni rom sul piede di guerra

Non è passato nemmeno un giorno dall’installazione dei cartelli che vietavano la sosta ai nomadi che ad Albettone intervengono i carabinieri di Campiglia dei Berici. La segnaletica è stata rimossa ma non solo, il sindaco Joe Formaggio è stato convocato dal Prefetto di Vicenza a mezzogiorno di venerdì. L’intervento è avvenuto su ordine della Procura.
Una mossa che il sindaco probabilmente si attendeva. Aveva dichiarato mercoledì a Tviweb che, in caso di rimozione del cartello posto davanti al Municipio, l’avrebbe trasferito a spese proprie davanti a casa sua e aveva comunque ‘garantito’ che, al di là della presenza o meno di segnaletica, ad Albettone non vi sarebbe più stata la possibilità di sostare per i nomadi. Un evento abbastanza raro, nel Comune del Basso Vicentino, dove comunque, aveva dichiarato il sindaco, un paio di volte l’anno i camper si fermano. Il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, non aveva escluso sviluppi nella vicenda di Albettone, dichiarando che si sarebbero potuti ipotizzare i reati di abuso d’ufficio, istigazione all’odio razziale e pure diffamazione. Non solo, l’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) che dipende direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato un’istruttoria. Si sono mosse anche le comunità rom sinti. Davide Casadio, presidente dell’associazione «Sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura» aveva dichiarato che avrebbe denunciato il sindaco e lo stesso il presidente nazionale di Opera Nomadi, Massimo Converso.
Secondo l’associazione in Veneto non esisterebbe un problema nomadi.
Fra i sostenitori di Formaggio, invece, anche il governatore veneto Luca Zaia. Proprio Formaggio ha dichiarato nei giorni scorsi di essersi candidato in Regione, con una lista civica di appoggio a Zaia. Non dello stesso avviso Tosi, che avrebbe apostrofato come ‘demagogico’ il provvedimento di Formaggio.