CAOS RYANAIR … disagi almeno fino ad aprile
Senza ombra di dubbio non si possono nascondere le difficoltà della compagnia low cost irlandese, basti pensare che a partire da metà novembre e minimo fino a marzo ridurrà la flotta di ben 25 aerei sui 400 ad oggi disponibili, con conseguente cancellazione durante la stagione invernale di ben 34 rotte di cui 11 in Italia e coinvolgendo in questo enorme disagio circa 400 mila passeggeri.
Il tutto sembra essere partito con la difficoltà di far fronte ad un piano ferie straordinario ed ad un esodo di comandanti, ma non solo, attratti da proposte economiche più allettanti provenienti da altre compagnie.
Cancellazione di voli già avvenute nelle scorse settimane, con enormi disagi e problemi per parecchi passeggeri, ed ingenti danni economici e d’immagine per quella che era divenuta di fatto l’unica compagnia capace di crescere in maniera sistemica nell’ultimo decennio, fino a conquistare la leadership del trasporto aereo nel nostro paese.
Poco importa di fronte ai disagi i rimborsi proposti da RYANAIR, sotto forma o di un’altra prenotazione o di rimborso pieno.
Prima conseguenza ovvia di questa “emergenza nei cieli” è stata la comunicazione da parte dei vertici della Società del ritiro dalla gara per Alitalia, notificando il tutto ai commissari straordinari, dopo che il Ceo di Ryanair Michael O’Leary inizialmente aveva manifestato curiosità per l’acquisizione della compagnia di bandiera soprattutto per il lungo raggio.
Traducendo il tutto in semplici numeri, se si pensa che il costo del personale Ryanair incide sui ricavi solo per il 10% contro una media del 25% , significa che si sta facendo volare piloti e personale quasi al limite delle proprie possibilità, cancellando magari ferie e forse anche riposi obbligatori e non considerando o meglio sottovalutando che si tratta di dipendenti che pilotano aerei, il tutto come sempre in nome della produttività a tutti i costi. Può essere che la corda sia stata effettivamente tirata troppo ed alla fine si sia rotta definitivamente. Non sarà l’unico caos prossimo futuro che scoppierà, il prossimo forse sarà quello di Amazon dove pochi giorni fa è scoppiato lo sciopero dei corrieri, anch’essi stremati da condizioni di lavoro sempre peggiori e sempre più al ribasso.
FABIO ROSSI