La Danimarca verso il divieto dei social ai minori di 15 anni: “I cellulari rubano l’infanzia”

La Danimarca si prepara a introdurre un divieto sull’uso dei social media per i minori di 15 anni, mentre il Primo Ministro Mette Frederiksen lancia un allarme sull’impatto dei telefoni e dei social network sull’infanzia. Frederiksen ha affermato che questi strumenti digitali stanno “rubando l’infanzia dei nostri figli” e li collega a crescenti casi di ansia, depressione e difficoltà di concentrazione tra bambini e adolescenti.
Durante il discorso di apertura del Folketing, il parlamento danese, il Primo Ministro ha dichiarato: “Abbiamo scatenato un mostro. Mai prima d’ora così tanti giovani hanno sofferto di ansia e depressione”. Frederiksen ha inoltre sottolineato che molti bambini hanno problemi di lettura e concentrazione e che sui social vedono contenuti inadatti alla loro età.
Il divieto riguarderà “diverse piattaforme” di social media, anche se i genitori potranno autorizzare i figli a usarli dai 13 anni. L’obiettivo è far entrare in vigore la misura già dal prossimo anno.
La decisione danese segue iniziative simili in Australia, dove i minori di 16 anni saranno esclusi da piattaforme come Facebook, Snapchat, TikTok e YouTube, e in Norvegia, dove il limite di età sui social è stato innalzato da 13 a 15 anni. Il Primo Ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha definito la questione una “battaglia in salita” ma necessaria per proteggere i bambini dal potere degli algoritmi.
La ministra danese per la digitalizzazione, Caroline Stage, ha parlato di una “svolta”, sottolineando che fino a oggi la vita digitale dei bambini era lasciata nelle mani di piattaforme non attente al loro benessere. “Dobbiamo passare dalla prigionia digitale alla comunità”, ha aggiunto.
Frederiksen ha citato dati che evidenziano l’isolamento dei giovani: il 60% dei ragazzi tra 11 e 19 anni non vede un amico nel tempo libero, e il 94% dei bambini danesi di prima media aveva un profilo social prima dei 13 anni.
La nuova normativa segue il divieto dei telefoni nelle scuole e nei doposcuola, annunciato a febbraio, e rientra nelle raccomandazioni di una commissione governativa sul benessere dei giovani. Anche la Grecia ha proposto all’UE l’istituzione di un’“età adulta digitale” per limitare l’accesso dei bambini ai social media senza consenso dei genitori.













