23 Marzo 2018 - 9.20

VICENZA – Scout e richiedenti asilo a confronto

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Nella settimana degli eventi dedicati anche nel vicentino alla Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, Caritas vicentina attraverso il suo braccio operativo Dikonia onlus propone per questo sabato due “incontri ravvicinati” fra giovani: i ragazzi di due gruppi scout e alcuni giovani richiedenti asilo. Due iniziative che si inseriscono nel programma di proposte degli enti  gestori dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, con il coordinamento della Prefettura di Vicenza, previsti in provincia dal 19 al 25 marzo. Sabato 24 marzo, dalle 15 alle 18 il Clan del Gruppo Scout Agesci Vicenza 1 si confronterà coi ragazzi richiedenti protezione internazionale accolti a Pianezze ed i volontari Caritas coinvolti nell’esperienza dell’Accoglienza sul tema dell’incontro tra generazioni in Africa ed in Europa, presso la sala parrocchiale di Pianezze. Alla stessa ora (sempre sabato 24 marzo dalle 15 alle 18): il Clan del Gruppo Scout Agesci Vicenza 3 incontrerà i ragazzi richiedenti protezione internazionale accolti a Brogliano sul tema delle migrazioni, presso l’appartamento dove risiedono. “Entrambe sono occasioni di dialogo e scambio tra coetanei – spiega la coordinatrice dei progetti Caritas di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, Serena Bimbati – per favorire la cultura dell’incontro. Come ha affermato Papa Francesco in occasione della Giornata internazionale del migrante e del rifugiato, infatti, l’integrazione non è «un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il ‘segreto’, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi e contribuire così ad una maggior conoscenza reciproca. È un processo prolungato che mira a formare società e culture, rendendole sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio agli uomini»”. La data internazionale del 21 marzo è stata scelta dall’Onu in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica: 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro l’Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi.

 

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