16 Dicembre 2016 - 10.34

VICENZA – PM10: undici giorni consecutivi sopra il limite

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Le previsioni del tempo non aiutano. Insisterà sul Veneto l’alta pressione mentre l’assenza di precipitazioni consentirà alla cappa venefica delle PM10 di ristagnare sulla pianura ancora a lungo. Continua la serie negativa dei giorni con le polveri sottili oltre il limite dei 50 µg/m3 in città, anche se i valori sono più bassi rispetto al picco dello scorso 11 dicembre in cui si toccò quota 94 µg/m3. Martedì, mercoledì e giovedì il livello di PM10 è rimasto sostanzialmente stabile intorno ai 64 µg/m3. In aumento invece le PM 2.5.

Nella foto: tabella Arpav relativa agli ultimi giorni a Vicenza

Alcune informazioni su PM10 e PM2.5 (fonte Arpav)

Informazione al pubblico sui livelli di PM10
Il Decreto Legislativo 155/2010 ha stabilito in 50 µg/m3 il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana per il PM10, da non superare per più di 35 giorni l’anno.

In Veneto, a causa della somma degli effetti generati dalle diverse sorgenti di emissione in atmosfera e dalle condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione dei venti, si rilevano situazioni di superamenti ripetuti del valore limite giornaliero per il PM10, soprattutto nel periodo invernale.

A partire da Gennaio 2016, ARPA Veneto ha attivato un nuovo servizio informativo sugli episodi prolungati di superamento del valore limite giornaliero di PM10 nel territorio regionale, mediante l’emissione di comunicati divulgativi.

Tali comunicati forniscono a cittadini e amministrazioni le indicazioni sulle modalità da adottare per contenere le emissioni di PM10 durante le situazioni di criticità, un commento generale sullo stato, a livello regionale, delle polveri sottili e un focus sugli episodi di superamento in atto, suddivisi per zona.

Comunicati Informativi sugli episodi prolungati di superamento del valore limite giornaliero di PM10

Zone e stazioni di riferimento

Per la valutazione della qualità dell’aria il territorio regionale è stato suddiviso in zone, come previsto nella DGR 2130/2012.
Per ciascuna zona sono state individuate, a seconda della vastità dell’area, una o tre stazioni di riferimento rispetto alle quali è valutata la criticità raggiunta nell’area per il parametro PM10.

tabella zone e stazioni di riferimento

Gradi di criticità
La Regione del Veneto, in relazione a situazioni di superamenti del valore limite giornaliero, ha definito tre gradi di criticità per il PM10; in corrispondenza di ciascun grado sono state individuate le possibili misure che i Comuni, con il coordinamento dei Tavoli Tecnici Zonali, possono adottare per la riduzione delle emissioni di PM10.

Criticità 0: è il livello associato all’assenza di episodi di superamento del limite giornaliero protratti per diversi giorni.

Criticità 1: in una zona o agglomerato il valore limite giornaliero (50 µg/m3) è stato superato per sette giorni consecutivi.

Criticità 2: in una zona o agglomerato il doppio del valore limite giornaliero (100 µg/m3) è stato superato per tre giorni consecutivi, indipendentemente dall’avvenuto raggiungimento del livello di criticità 1.
Le possibili misure che i Comuni possono adottare per ridurre le emissioni di PM10, riguardano principalmente l’informazione al pubblico, la limitazione del traffico e la riduzione delle emissioni da riscaldamento.

PM10 e PM2.5
DESCRIZIONE

PM (Particulate Matter) è il termine generico con il quale si definisce un mix di particelle solide e liquide (particolato) che si trovano in sospensione nell’aria. Il PM può avere origine sia da fenomeni naturali (processi di erosione del suolo, incendi boschivi, dispersione di pollini, ecc.) sia da attività antropiche, in particolar modo dai processi di combustione e dal traffico veicolare (particolato primario). Esiste, inoltre, un particolato di origine secondaria che si genera in atmosfera per reazione di altri inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx), il biossido di zolfo (SO2), l’ammoniaca (NH3) ed i Composti Organici Volatili (COV), per formare solfati, nitrati e sali di ammonio.

Gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti, enfisemi. A livello di effetti indiretti inoltre il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici ed alcuni elementi in tracce (As, Cd, Ni, Pb).

Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio; è per questo motivo che viene attuato il monitoraggio ambientale di PM10 e PM2.5 che rappresentano, rispettivamente, le frazioni di particolato aerodisperso aventi diametro aerodinamico inferiore a 10 µm e a 2.5 µm.

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