18 Luglio 2018 - 16.04

VICENZA – I “furbetti della 104”: 20mila euro di falsi permessi retribuiti

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Due dipendenti della locale Camera di Commercio, G.L. e C.M., sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato e dell’Ente previdenziale INPS.

Questo l’epilogo di una complessa e articolata indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza, conclusasi con il rinvio a giudizio di due dipendenti infedeli della locale Camera di Commercio che per anni hanno abusato della legge sui disabili, la cosiddetta “104”, usufruendo illecitamente dei tre permessi mensili previsti dalla normativa, richiesti per assistere propri familiari disabili, ma che in realtà venivano utilizzati come ordinari giorni di ferie per dedicarsi ad attività personali che nulla avevano a che vedere con l’assistenza a persone disabili.

L’indagine è scaturita in seguito alla segnalazione da parte della stessa Pubblica Amministrazione di appartenenza dei due lavoratori infedeli, che nel corso di proprie verifiche interne aveva riscontrato delle anomalie nelle modalità di utilizzo dei permessi da parte di diversi dipendenti.  Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vicenza ha così svolto le verifiche del caso, fornendo (per il tramite dei propri responsabili) la massima collaborazione durante la complessa attività investigativa.

I due dipendenti, mediante artifici e raggiri, consistiti nel produrre all’amministrazione di appartenenza (Camera di Commercio di Vicenza ) false dichiarazioni attestanti la necessità di usufruire di permessi ai sensi della legge 104, avrebbero usufruito di numerosi permessi da lavoro, regolarmente retribuiti, che in realtà venivano utilizzati come giorni di ferie aggiuntive a quelle ordinarie, per recarsi in vacanza al mare o da utilizzare per diverse attività ludiche di natura privata, diverse da quelle consentite per l’assistenza ai disabili.

I militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza li hanno individuati al termine di un articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza – P.M Dott.ssa DE MUNARI Barbara – svoltasi per oltre 6 mesi.

Le indagini, condotte dai Militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza, funzionalmente dipendenti dal Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza, grazie anche alla collaborazione dei Militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vicenza, attraverso servizi di osservazione e pedinamento dei sospettati, odierni indagati, hanno permesso di smascherare il loro comportamento infedele e fraudolento.

Come si legge nel dispositivo di rinvio a giudizio, i due indagati utilizzavano il tempo sottratto all’attività lavorativa per dedicarsi unicamente ad attività di natura privata e personale, senza mai prestare assistenza al familiare bisognoso per cui venivano richiesti i permessi, affidato, invece alle cure esclusive di una badante (nel primo caso ) e/o di altri familiari conviventi (nel secondo caso).

La meticolosa attività investigativa ha permesso di quantificare le somme indebitamente percepite dai due dipendenti per i giorni di permesso ottenuti illecitamente, in 72 giorni di permesso retribuito per l’uno e 55 giorni di permesso retribuito per l’altro corrispondenti a 10.447 euro (corrispondenti a 704,5 ore lavorative) per il primo e 8.131 euro (corrispondenti a  572 ore lavorative) per il secondo.

Oltre a villeggiatura al mare o commissioni private, frequentando centri commerciali, esercizi pubblici, mercati rionali, bar (per aperitivi) è capitato di “pizzicarli” anche in sale slot della provincia, mentre solo in rare occasioni, venivano dedicate visite di “cortesia” della durata variabile di 5/15 minuti su 9 ore di permesso richiesto ed utilizzato illecitamente.

 

 

 

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