5 Settembre 2017 - 16.22

VICENZA – Colombara (Lista Variati): “No a centro accoglienza all’Hotel Europa”

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Continua a scatenare polemiche ed interrogativi l’assegnazione dell’Hotel Europa di Ponte Alto, finito all’asta in un fallimento, alla San Francesco Costruzioni di Thiene, l’impresa che possiede il 95 per cento delle quote dell’hotel Adele di via Medici, che ospita un centinaio di migranti.
Fino a qualche mese fa l’impresa thienese era di proprietà di Gedorem Andreatta, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle a Marostica, che di recente ha ceduto le sue quote a dei nuovi soci.
Il consigliere di maggioranza Raffaele Colombara (Lista Variati Sindaco 2013) ha presentato un’interrogazione proprio su questo argomento, dal titolo eloquente: “NO AD UN CENTRO DI ACCOGLIENZA ALL’EX HOTEL EUROPA”.
Nel testo dell’interrogazione si legge:

“Quali azioni per evitare l’apertura di un centro di accoglienza per richiedenti asilo nel quartiere di San Lazzaro?
Ecco i primi frutti dei 74 milioni per l’accoglienza ai profughi.
“I padroni dell’hub comprano anche l’ex hotel Europa”, così recita il Giornale di Vicenza di questa mattina. L’hub è l’hotel Adele di viale Trieste, noto alle cronache per essere uno dei centri di raccolta con più richiedenti asilo della città.
Molti cittadini dell’area di San Lazzaro, ma anche di viale Verona, ritengono assai improbabile che si voglia fare dell’ex hotel Europa una struttura a cinque stelle per accogliere i turisti che giungono a visitare la città del Palladio. Nemmeno per servirsi della famosa barberia e salone di bellezza che si trova lì sotto.
E’ piuttosto plausibile l’ipotesi che diventi un nuovo hub per richiedenti asilo.
Un’ipotesi inaccettabile vista la delicatezza dell’area e le esperienze già viste in città.
Non bisogna dimenticare le azioni messe in campo negli scorsi mesi dai cittadini e dalla stessa amministrazione per spostare e far chiudere un hub sempre nella stessa area ovest della città, in via Catalani: l’eventuale nuovo insediamento sarebbe visto dai cittadini come una beffa.
Considerato che questa Amministrazione, e non da oggi, si è espressa contro l’insediamento in città in strutture di grande capienza, che rischiano da una parte di creare un ghetto e dall’altra di rendere invivibile un quartiere, come accade già in viale Trieste e in alcune altre realtà della città;
considerato che la gestione del fenomeno è assai delicata visto che al centro vi sono esseri umani, e che quindi deve essere posta la massima attenzione nella scelta di chi, cooperative in primis, ma anche privati, gestisce direttamente i migranti;

tutto ciò premesso -continua l’interrogazione di Colombara-

SI CHIEDE AL SIGNOR SINDACO

ü se ritenga compatibile con il convivere civile la concentrazione in grandi strutture di grandi numeri di immigrati richiedenti asilo;

ü se ritenga compatibile la presenza di un numero considerevole di immigrati richiedenti asilo in un’area già molto delicata della città come il quartiere di San Lazzaro, lungo una direttrice (San Lazzaro, viale Verona, San Felice) già pesantemente investita dal fenomeno della prostituzione, considerando che in molti casi queste strutture diventano punto di attrazione per altri immigrati e, come già sperimentato, anche per fenomeni malavitosi e guerre per bande: tutto ciò è facile da ipotizzare in questo caso visto che la struttura sarebbe posizionata lungo una direttrice che porta a Vicenza da tutta la zona di Creazzo, Altavilla, Montecchio;

ü Se intenda utilizzare tutti gli strumenti in proprio possesso, in primis l’interlocuzione con il signor Prefetto, quindi il controllo del rispetto delle misure urbanistiche e igienico sanitarie per impedire l’eventuale localizzazione all’hotel Europa di richiedenti asilo;

ü Se ritenga che debba essere favorito questo modello di sviluppo che un così grande afflusso di denaro sta creando, considerando gli effetti che ha sulla città;

ü Se si sappia quale futuro possa essere offerto a questo numero crescente di giovani maschi dopo che sia accolta o rigettata la loro richiesta: ricordiamo che per la maggior parte di loro la procedura si chiude con un diniego e vengono, teoricamente, espulsi, mentre nella pratica diventano clandestini”.

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