9 Gennaio 2015 - 10.42

VICENZA – Alla biblioteca La Vigna il ferro battuto… racconta

biblioteca la vigna vicenza

Mercoledì prossimo alle ore 17.30 alla Biblioteca “La Vigna” si terrà la presentazione del libro “Il ferro battuto racconta. Scorci di storia di Monticello Conte Otto e dintorni” (Editrice Veneta), un originalissimo lavoro, risultato della sinergia e della collaborazione tra Danilo Pellegrin, grande appassionato di fotografia e l’artista vicentino, noto in tutta Italia, Galliano Rosset. I due autori hanno percorso e scrutato con grande attenzione e sensibilità il territorio di Monticello Conte Otto e dei comuni circostanti, Vicenza compresa, con l’obiettivo di fissare, nelle foto e nelle tavole disegnate, la grande mole di manufatti in ferro battuto, presenti nelle ville ed antiche dimore disseminate nei nostri paesi. Il progetto è stato promosso dalla Pro loco e patrocinato dal Comune di Monticello Conte Otto, è stata reso concretamente possibile grazie al sostegno della Regione, della Banca di
Credito Cooperativo San Giorgio Quinto Valle Agno e di alcune aziende vicentine.
Il volume si aggiunge alla già cospicua produzione di testi dedicati alla riscoperta e valorizzazione del passato della nostra terra, frutto di un lavoro di ricerca che prosegue con tenacia da oltre un decennio con il coinvolgimento di eminenti personalità del mondo della cultura vicentina. I risultati hanno permesso di recuperare e far crescere il patrimonio di conoscenze storiche, a beneficio anche delle future
generazioni.
Il ferro battuto spesso considerato, con una valutazione molto superficiale e ben lontana dalla realtà, un lavoro artigianale minore, povero, mentre dovrebbe essere letto come espressione di fantasia, sensibilità e abilità tanto da poterlo paragonare a pieno titolo all’arte. Questa considerazione è ora confermata dalla ricerca e dalle
immagini, foto e disegni di Danilo Pellegrin e Galliano Rosset. L’occhio attento e capace di cogliere i minimi particolari di Pellegrin attraverso l’obiettivo della macchina fotografica unito alla straordinaria efficacia dei disegni di Galliano Rosset hanno consentito di mettere nella giusta evidenza le capacità degli artigiani, ma meglio
sarebbe dire artisti, del ferro. Un lavoro che ha anche la funzione di conservare memoria della maestria di un’arte che ai tempi della industrializzazione spinta ha ben pochi allievi capaci di raccogliere il testimone di un mestiere complesso.

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