24 Giugno 2016 - 17.17

VENETO: Sanità dal 2014 migliora del 50,6%, lo dice la Sant’Anna di Pisa

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Il Veneto viene promosso dalla scuola superiore Sant’Anna per la sanità: oltre 270 gli indicatori condiderati.
Zaia dichiara: “In anni di tagli risultato straordiario. Faremo ancora meglio con la nuova riforma” e continua
“una promozione che arriva da un’entità di caratura internazionale universalmente riconosciuta ha un significato che ci rende orgogliosi. In anni di tagli nazionali pesanti e orizzontali la sanità veneta ha saputo migliorarsi ancora, anche nel confronto tra il 2014 e il 2015, quando invece la scure finanziaria nazionale avrebbe potuto provocare pericolosi scompensi. Il lavoro di squadra ancora una volta ha pagato: Regione, Giunta, Consiglio, tecnici regionali, Direzioni strategiche delle Ullss, 90 mila operatori tra pubblico e privato vincono ancora, anche se la panchina è sempre più corta, il campo al limite della praticabilità e l’arbitro nazionale assai discutibile”.

E’ questo il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ai risultati del monitoraggio 2015 effettuato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa sui sistemi sanitari di un network di Regioni che condivide lo stesso sistema di valutazione della performace (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria, Puglia e le Province Autonome di Trento e Bolzano), presentato oggi.

Rispetto al monitoraggio del 2014, il Veneto risulta aver migliorato le sue performances nel 50,6% dei 270 indicatori monitorati; è stabile in un altro 22,9%. La percentuale rimanente indica nel 15,7% dei casi la necessità di porre attenzione ad un trend tendenzialmente negativo; nel 10,8% si è registrato infine un peggioramento.

“In tempi di tagli nazionali come quelli che stiamo vivendo, e che temo vivremo anche in futuro – aggiunge Zaia – sarebbe una soddisfazione anche quel 22,9% stazionario: il 50,6% di miglioramento è un oggettivo trionfo, anche perché nel Network ci sono alcune delle migliori sanità regionali d’Italia e il monitoraggio ci dice che, nel 55% degli indicatori di sintesi, il Veneto è risultato significativamente superiore alla media registrata dal Network stesso”.

“Siamo contenti – aggiunge il Governatore – ma non dormiremo sugli allori, perché adesso ci concentreremo su cosa non funziona e su cosa rischia di non funzionare più se non ci mettiamo mano. Lo faremo subito, credo potremo farlo in modo anche più incisivo quando sarà approvata la nuova riforma amministrativa in discussione in consiglio in questi giorni, grazie alla quale taglieremo quel po’ di superfluo che resta e concentreremo i risparmi ottenuti sulle cure alla gente e sulla loro organizzazione”.

La gran parte del 10,8% di situazioni considerate da migliorare (erano il 12,3% nel 2014) riguarda la copertura vaccinale antinfluenzale degli operatori sanitari; il consumo territoriale di farmaci oppioidi; gli accessi in Pronto soccorso in codice verde (indice peraltro di inappropriatezza, ovvero di una richiesta di prestazione non urgente che può essere soddisfatta dalla medicina territoriale) visitati entro un’ora; la percentuale di ricoveri ripetuti fra 8 e 30 giorni per patologie psichiatriche; il numero di cantieri ispezionati dagli Spisal.

“Con il Presidente Zaia, tutta la Giunta e i nostri tecnici – dice soddisfatto l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – non passa giorno che non ci si confronti su cosa fare e come farlo per dare servizi migliori ai nostri cittadini, usando con attenzione maniacale ogni euro a disposizione. Attestati di qualità come questo sono una grande iniezione di nuova forza”.

“E’ ad esempio significativo .- aggiunge Coletto – il fatto che si migliori ancora pur partendo da una situazione già di sostanziale eccellenza, il che rende progressivamente più difficile riuscire a fare sempre meglio”.

“Rilevanti – conclude l’Assessore – sono in particolare alcuni dei tanti parametri migliorati: ad esempio quello dell’assistenza territoriale, della riduzione delle ospedalizzazioni inappropriate anche in età pediatrica, della riduzione dell’uso di antibiotici che è una delle maggiori sfide del futuro e delle preoccupazioni attuali”.

Altri punti di eccellenza, secondo lo Studio della Scuola Superiore di Sant’Anna, risultano essere il percorso oncologico in tutte le sue componenti, compresi i tempi di attesa chirurgici, rigorosamente al di sotto dei 30 giorni indicati come soglia; la capacità di governo della spesa farmaceutica; l’appropriatezza delle ospedalizzazioni sia chirurgiche che mediche.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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