27 Luglio 2015 - 16.00

VENETO – 500 milioni per il debito della Sicilia e al Veneto 'briciole' per il tornado

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Divide et impera. Una formula politica che a Roma sembrano ricordare sempre quando si tratta di inviare soldi (più spesso di prelevarli) dalle regioni Italiane. Scoppia così il caso dei 500 milioni (in itinere al Senato) che il Governo ha destinato alla Sicilia per ripianare per l’ennesima volta un buco finanziario causato da malgoverno e sprechi. E per il Veneto? solo 2 milioni, a fronte dei 92 richiesti, per far fronte alla ricostruzione del post-tornado che ha colpito il Veneziano.
“500 milioni alla Sicilia -dichiara furioso il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia- per tappare il vergognoso profondo rosso, contro 2 miseri milioni, senza alcuna garanzia di poterne avere altri, per il tornado che ha devastato la Riviera del Brenta. Il fondo è stato toccato, ammesso che un fondo ci sia nelle scelte scellerate di questo Governo che, da un lato blatera quotidianamente di una non meglio precisata lotta agli sprechi, dall’altro mette una barca di soldi, per quota parte anche dei contribuenti veneti e di quelli che sulla Riviera del Brenta hanno perso tutto, per coprire un buco che degli sprechi è un pesante esempio”.
“Alle parole – incalza Zaia – si fanno seguire fatti di segno diametralmente opposto come questa vergognosa elemosina, che suona come vero e proprio insulto per la gente, come i Veneti, che fa sacrifici, paga le tasse, accetta collaborando le riorganizzazioni dei servizi nel tentativo di spendere meno e meglio, si rimbocca le maniche per rialzarsi dalle calamità”.
“Di fronte a situazione come questa – conclude Zaia – vien da chiedersi se valga ancora la pena. Sono amareggiato e disgustato, ma ora più che mai risoluto a mettere di fronte alle proprie responsabilità su tutti i tavoli romani chi continua impunemente a perpetuare ingiustizie come questa”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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