13 Gennaio 2020 - 14.39

Tutte le Dolomiti in seggiovia: 100 milioni per il progetto Carosello, ed è subito polemica

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Collegare tutte le Dolomiti via seggiovia e sci, in tempo per le Olimpiadi invernali 2026: un immenso corridoio bianco con 1300 chilometri di piste e 500 impianti di risalita. Così sarà il nuovo Carosello delle Dolomiti, un investimento di circa 100 milioni svelato dal governatore del veneto, Luca Zaia, e dal sindaco di Cortina Gian Pietro Ghedina, in occasione dell’inaugurazione della nuova cabinovia Freccia del Cielo. Il progetto collegherà tre aree ski sulle vette patrimonio Unesco: Sellaronda, tra Alto Adige, Veneto e Trentino; le sette zone sciistiche di Cortina d’Ampezzo e il Giro della Grande Guerra sopra Alleghe, tra le cime di Civetta, Pelmo e Tofana.

La prima fase, si legge su La Repubblica collegherà Cortina all’area delle Cinque Torri attraverso Socrepes e Pocol: in un secondo momento arriverà il collegamento con Arabba e da qui verso l’Alta Badia e il Sellaronda. La terza fase unirà Cortina e Alleghe, mettendo il tassello finale a un percorso che collega sei passi dolomitici. 

Ma si sono già levati gli scudi degli ambientalisti. Scrivono in una nota gli esponenti di Europa Verde Veneto:

“E’ una follia per l’enormità di soldi pubblici impiegati in un’opera di distruzione del paesaggio, di deturpazione dell’ambiente e di oltraggio a memorie storiche in un momento che richiederebbe invece una profonda riflessione per i cambiamenti climatici  in atto che stanno determinando un aumento delle temperature invernali, incertezza e riduzione della neve naturale, necessità di sempre più costosi ed impattanti sistemi di innevamento artificiale. I nuovi investimenti pubblici nel settore vanno valutati alla luce di un preciso e documentato ‘Rapporto sul clima della montagna veneta’ quale allegato fondamentale del ‘Piano neve’ e siano subordinati anche a precise garanzie costi/benefici oltre che di rispetto dei vincoli ambientali.”

‘Vogliamo che il nuovo ‘Piano neve’ – proseguono gli ecologisti – si apra sempre di più e dia impulso a nuove forme più sostenibili di turismo invernale evitando di banalizzare la montagna invernale, in particolare dolomitica, con ulteriori collegamenti sciistici intervallivi.
Il presidente Zaia sta già tradendo là solenne promessa, fatta in particolare ai giovani, dei giochi invernali più sostenibili di sempre e fonte di ispirazione per cambiare la vita delle generazioni future. Dov’è la sostenibilità e dov’è il cambiamento per le generazioni future? Il cambiamento non sta di certo nel favorire speculazioni nel settore del turismo invernale con il pretesto di frenare lo spopolamento della montagna.“

“Il futuro della nostra montagna sta nel rispetto di un giusto equilibrio tra impianti e piste per lo sci e tutela di ambiente e paesaggio, sta nella sua sicurezza idrogeologica e viabilistica, sta nel sostegno e nello sviluppo delle sue potenzialità agricole e forestali, sta nelle opportunità da cogliere subito in tema di servizi innovativi alla popolazione, di mobilità elettrica e collettiva, di edilizia in legno, di comunità energetiche. Si Dolomiti patrimonio Unesco, no Dolomiti montagne russe!”
Concludono gli esponenti di Europa Verde – Verdi del Veneto

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