26 Ottobre 2018 - 17.42

Ombra della Camorra nel Vicentino: scoperto traffico di rifiuti

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di Paolo Usinabia

Vasta operazione congiunta della Guardia di Finanza di Arzignano e la squadra mobile sul traffico di rifiuti. Presentata stamane in Questura a Vicenza dal questore Giuseppe Petronzi, il comandante della Guardia di Finanza col. Vicenzo Sciaraffa, il capo della Squadra Mobile, Davide Corazzini e il capitano Filippo Forcolin comandante della Guardia di Finanza di Arzignano (vedi interviste video sopra).

La Polizia di Stato della Questura di Vicenza e la Guardia di Finanza della Compagnia di Arzignano (VI) hanno avviato un’indagine, all’inizio di quest’anno, su una società in provincia di Vicenza sospettata di fare da “paravento” per riciclaggio di denaro “sporco” e traffico illecito di rifiuti gestiti dalla criminalità organizzata. Si tratta della Enrica srl di Gambellara. Nell’ambito dell’attività, è stato effettuato un accesso nell’azienda che apparentemente operava nel settore dell’abbigliamento. Durante il blitz, i poliziotti della Questura di Vicenza e i finanzieri della Compagnia di Arzignano hanno sequestrato 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti gestiti dalla società senza alcuna autorizzazione.

Tutto è partito da un’attività della Guardia di Finanza sviluppata in una prima fase preventiva di monitoriaggio esplorativo. Le Fiamme Gialle hanno analizzato una serie di indici che potessero indurre a capire se vi fossero imprese infiltrate dalla criminalità organizzata nel nostro territorio.

E’ stata rilevata una serie di evidenti incoerenze di carattere patrimoniale e analisi della società in questione,  che annoverava persone fisiche con profilo incoerente con l’attività (per mancanza di disponibilità economica, risorse e background imprenditoriale).

All’interno della Enrica di Gambellara vi era un via vai sospetto, che non corrispondeva al settore di attività, ovvero l’import-export di capi di abbigliamento.

E’ stato effettuato quindi un accesso congiunto da parte della Guardia di Finanza di Arzignano e della Squadra Mobile, nella quale sono state individuate due persone all’interno dello stabilimento, che non avevano apparentemente incarichi, mentre l’amministratore unico non era presente.

La società aveva sede precedentemente in Campania e poi è stata trasferita senza alcun apparente motivo nel Vicentino. Non vi era presenza di dipendenti a fronte delle dimensioni fisiche importanti dell’azienda.

Nel capannone sono state rivenute ben 587 tonnellate di materiale plastico che, a seguito di una consulenza tecnica dell’ARPAV è stato qualificato come rifiuto e chi gestiva la società nona aveva alcuna concessione ministeriale per il trattamento rifiuti. Si è provveduto quindi al sequestro del materiale e del capannone e ne è seguita la notifica all’autorità giudiziaria con ipotesi di traffico illecito di rifiuti. Il p.m. dott Zorzi, sulla base delle risultanze, ha disposto una raffica di perquisizione.

Dalle indagini è emerso il coinvolgimento di un ecocentro privato della zona di Schio, che aveva rapporti di carattere commerciale con questa società. E’ stata inoltre rinvenuta una grossa mole di documentazione cartacea e informatica che ha condotto ad una serie di soggetti di Napoli, Scampia e Palma Campania, i quali nulla avevano a che vedere con il territorio vicentino. La società era quindi paravento per permettere il riciclaggio di denaro con falsa fatturazione, attraverso il traffico illecito di rifiuti.

Sono quindi scattate le perquisizioni da parte della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) su persone fisiche e giuridiche, e sedi societarie in Campania. La Finanza e Polizia di Stato (squadra mobile di Napoli) hanno perquisito e sequestrato documentazione cartacea, informatica che è servita anche per comprendere il tracciamento dello scambio di materiale.

I dettagli dell’operazione sono stati spiegati dal capitano Filippo Forcolin comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Arzignano: “Le attività di indagine sono tuttora in corso”, ha dichiarato. “Siamo di fronte ad una società che sembrerebbe aver operato fino al 2016 in Campania e dal 2017 è stata abbandonata a se stessa o, meglio, utilizzata per altre attività. Al momento della perquisizione versava in una situazione di totale abbandono se non per la presenza di un ufficio con una persona che si è dichiarata collaboratore esterno.

L’attività di sequestro è stata importante non solo per sequestro di un cellulare che ha rivelato ulteriori soggetti e società coinvolte ma anche perché è stata l’input che ha permesso di individuare luoghi dove effettuare ulteriori perquisizioni.  E’ stato perquisito -ha aggiunto Forcolin – anche l’ecocentro privato di Schio e l’abitazione privata del soggetto titolare della relativa ditta individuale che avrebbe partecipato al traffico illecito. La perquisizione all’ecocentro ha permesso di acquisire documentazione contabile ed extracontabile e capire come parte del materiale provenisse da quell’ecocentro”. Forcolin ha però lasciato intendere che di una gran parte di quel materiale non si conosce ancora la provenienza e che le indagini sull’affaire rifiuti sono ad un primo importante passo.

Ad oggi non si conosce la provenienza dei rifiuti plastici di Gambellara (in parte sono in polvere).

Fra i dettagli dell’operazione è emerso anche il sequestro del cellulare di un soggetto di Altissimo oltre che documentazione bancaria di varia natura.

Si tratta comunque di una ramificazione a livello nazionale, che ha base in Campania (Scampia) e ramificazioni ad Assago, sede di un’altra società implicata, Monticelli D’Oongina (Piacenza), Empoli e altre società con sede nel domicilio di due dei soggetti indagati.

In totale gli obiettivi delle perquisizioni sono stati 9:

Due a carico dell’amministratore unico della società, indagato per traffico illecito di rifiuti:  M.M. 44enne di Scampia (Napoli)

Una nei confronti della moglie, C.E. 35enne di Scampia, titolare di una società che ha stessa sede di quella oggetto di perquisizione

una a carico di un terzo indagato, M.N. 48enne di Palma Campania, indagato per traffico illecito rifiuti e trovato nel capannone di Gambellara

Una a carico di R.C., primo titolare società che ha poi passato consegne a M.M. a Palma Campania

una nei confronti di P.T. residente ad Altissimo, la sua posizione è al vaglio degli inquirenti

Una nei confronti di una donna, N.B. di Scampia

Una nella società di Assago

Una all’ecocentro di Schio ed una a Empoli

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