Imam si rifiutava di toccare pacchi con alcolici: confermato licenziamento
E’ stata confermata dalla Corte d’Appello di Venezia la sentenza che respinge il ricorso di un imam (il tunisino Braham D.) della comunità islamica di Vicenza contro il licenziamento da una cooperativa di facchinaggio perché si era rifiutato di toccare scatole contenenti bottiglie di alcolici.
La vicenda oggetto della sentenza, riportata oggi dal Corriere del Veneto, risale al maggio 2014. L’imam era socio della “Vicentina Leone Scarl” coop, che avviò un procedimento disciplinare che culminò nel licenziamento.
Come si legge nel Corriere del Veneto l’imam si rifiutò di svolgere la mansione che gli era stata assegnata e per due giorni si presentò al lavoro in orario diverso rispetto al turno assegnato, con il sospetto che lo avesse fatto per vantaggio personale adducendo la scusa dell’impossibilità di toccare alcol.
Nel ricorso al giudice del lavoro, i legali dell’imam sostennero che il provvedimento fosse di carattere discriminatorio, e che il rifiuto di ‘trattare’ involucri contenenti alcolici era dettato dal suo ruolo religioso che gli imponeva di dare il buon esempio ai correligionari. Ma nel 2017 il tribunale di Vicenza respinse l’istanza, osservando che l’uomo lavorava da dieci anni e altri lavoratori musulmani della cooperativa avevano svolto le stesse mansioni senza obiezioni. (ANSA)