18 Novembre 2016 - 17.51

VICENZA – Centri estivi, una carica di 3400 ragazzi

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Centri estivi, più di 3400 i ragazzi coinvolti nel 2016
In partenza il gruppo di lavoro per la definizione del progetto educativo per il 2017

Questa mattina, nella sede del centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale di via dei Mille, l’assessore alla formazione Umberto Nicolai e il presidente di IPAB per i Minori di Vicenza Mario Zocche hanno presentato gli esiti del progetto educativo dei centri ricreativi estivi che si è svolto in città da giugno a settembre 2016 con attività sportive, culturali e multidisciplinari aperte a bambini e ragazzi dai 3 ai 13 anni (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado).
Le osservazioni raccolte saranno poste alla base del gruppo di lavoro che in questi giorni sta iniziando a definire il nuovo progetto educativo per l’estate 2017, promosso dall’assessorato alla formazione insieme all’Ipab e aperto a quanti vorranno farne parte. La proposta per il 2017 avrà, infatti, come obiettivo quello di aumentare ulteriormente la qualità dei centri estivi cittadini assicurando la prosecuzione di un percorso formativo per gli animatori, oltre che sostenere gli organizzatori con la promozione di nuove attività per integrare le offerte formative dei singoli centri.
“In questi ultimi anni l’amministrazione comunale ha fatto in modo che i centri estivi cittadini offrissero ai ragazzi non solo attività meramente sportive ma proposte eterogenee e diversificate in base ai vari interessi dei partecipanti (ad esempio, corsi di teatro o di lingue,…) – ha dichiarato l’assessore alla formazione Umberto Nicolai –. Il tutto in base a un progetto educativo messo a punto dagli uffici interventi educativi e sport e condiviso tra tutti gli enti, le società sportive e le parrocchie che hanno gestito i centri”.
“È nostra intenzione continuare a mantenere bassa la retta di frequenza anche per il prossimo anno, oltre che permettere ai ragazzi che faranno da animatori di guadagnare qualche soldino, magari per pagarsi l’università – ha aggiunto l’assessore Nicolai –. Cercheremo, inoltre, in collaborazione con il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci, di continuare a integrare l’offerta dei centri con proposte come quella di Palazzo Leoni Montanari che quest’anno ha accolto più di mille bambini. Per invogliare i genitori a visitare i nostri palazzi, infatti, abbiamo visto che il modo migliore è quello di coinvolgere i bambini. Ringrazio, quindi, quanti hanno collaborato alla riuscita di questo progetto e, in modo particolare, l’Ipab per i minori di Vicenza che ha concorso al pagamento della quota di frequenza di 110 ragazzi segnalati dai servizi sociali del Comune”.
“L’Ipab per i minori di Vicenza ha aderito con convinzione anche per il 2016 al progetto centri ricreativi estivi promossi dall’assessorato alla formazione – ha precisato il presidente di IPAB per i Minori di Vicenza Mario Zocche – collaborando sia sul piano del sostegno economico che da quello delle proposte e dei contenuti. All’Ipab preme richiamare l’attenzione sul capitale umano di cui la città dispone, costituito da insegnanti e giovani animatori e animatrici. Questo capitale va custodito, incentivato, sostenuto e incoraggiato, oltre che promosso a formarsi e ad aggiornarsi per continuare a svolgere al meglio la sua attività”.
La formula, proposta nell’estate 2016 con la finalità, per la prima volta, di condividere in maniera ottimale la gestione dei centri secondo requisiti comuni di qualità, ha fornito risultati significativi sul piano della partecipazione, riscuotendo la fiducia di moltissime famiglie cittadine: sono stati, infatti, 3409 i minori tra i 3 e i 13 anni (1692 maschi e 1417 femmine) che hanno frequentato i 25 centri estivi aderenti al progetto educativo comunale, pari al 32,3 % della popolazione di riferimento (10.548 circa).
110 bambini, pari al 10% del totale dei minori dai 3 ai 13 anni conosciuti dai servizi sociali, sono stati iscritti attraverso l’accordo di convenzione con IPAB Minori che ha assicurato una quota di compartecipazione alla retta di frequenza, sostenuta per il 30 per cento da Ipab e per il 70 per cento dal Comune.
Al progetto educativo hanno aderito 23 enti (tra associazioni culturali e sportive, cooperative del privato sociale e parrocchie) gestori di 25 centri nei diversi quartieri della città: associazione Ardea, cooperativa La Piccionaia, Sport VI a.s.d., Arciragazzi Vicenza, CSI CONI Veneto, Sport VI, G.S. Swimming Vicenza, asd Circolo Tennis Vicenza, SM Scuola Minibasket Sportiva dilettantistica, Aster 3 Onlus AssoGeViOnlus, London School, associazione OSA con Noi Parrocchia Sant’Andrea, A.S.D. SF Ariston, ASD Sporteam, Premier Sport Team A.S.D. Centro Mini Basket San Giuseppe, Centro Sport Palladio, Country House Cortesia associazione culturale Theama, associazione Genitori IC 8, cooperativa sociale Alinsieme.
4 associazioni (Patronato Leone XIII, Parrocchia san Lazzaro, Polegge, Sport Village 2016) non hanno aderito al patto educativo ma si sono aggiunte in sede di valutazione fornendo i dati richiesti per un esame delle attività svolte.
In totale, pertanto, sono 29 i centri estivi a cui è stata chiesta una relazione finale sull’attività svolta attraverso la somministrazione di un questionario di raccolta dati: 26 di questi hanno restituito il modulo compilato.
16 centri hanno accolto bambini delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado mentre sono 8 quelli che hanno ospitato alunni delle scuole primaria e secondaria di primo grado; 3 sono stati i centri rivolti a bambini delle scuole dell’infanzia e primaria, 1 ha accolto solo alunni della scuola primaria e 1 solo ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
La maggior parte degli iscritti (55,8%) ha frequentato i centri estivi ricreativi per più di 2 settimane.
Due terzi dei centri hanno svolto la loro attività per una durata compresa tra le 6 e le 9 settimane, 6 per un periodo compreso tra le 2 e le 5 settimane, 2 per tutta o quasi l’estate.
Nei centri sono stati impegnati complessivamente 333 animatori e volontari, molti dei quali studenti universitari e per il 38 per cento con più di 3 anni di esperienza come animatore alle spalle. Si è trattato per la maggior parte di giovani che si sono dichiarati disponibili anche per il futuro.
Nella quasi totalità dei centri l’attività è stata organizzata per piccoli gruppi, con un animatore ogni 10 bambini; in altri si è lavorato con gruppi più numerosi, fino a 15/20 bambini ogni animatore.
Le relazioni finali hanno fornito spunti interessanti per il 2017 con la delineazione di un modello ideale di organizzazione sia per la mezza giornata che per quella intera.
L’obiettivo resta quello di garantire la rispondenza ai diversi interessi e bisogni formativi dei bambini con proposte articolate e specifiche.
Tra gli elementi che verranno tenuti in considerazione nella strutturazione del progetto per la prossima estate, in quanto posti in particolare evidenza nelle relazioni finali, ci sono la qualità degli ambienti, il gruppo di lavoro, la programmazione delle attività, il gruppo animatori, i rapporti con le famiglie, l’organizzazione di un momento di festa finale.

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