24 Settembre 2015 - 17.06

VICENZA – Campo Marzo: "Basta spot! Fate qualcosa", la protesta dei commercianti

campo marzo protesta commercianti

Il presidente della sezione 6 di Confcommercio Vicenza afferma inoltre: “Al Comune chiedo di non limitarsi ad interventi spot, utili ma non risolutivi”

I commercianti dell’Ascom di Vicenza tornano sul tema del degrado in città, dopo l’intervento della scorsa settimana del presidente Rebecca, che aveva chiesto maggior controllo del territorio. Questa volta lo fa il presidente della sezione 6 di Confcomercio con richieste nette.
“Risse, spaccio, degrado, anche il “mercato nero” dei prodotti provenienti dai furti in negozi e supermercati” -recita il comunicato- “L’area che a tutti gli effetti è la vera “porta d’ingresso” del centro storico, con fulcro Campo Marzo, non smette di far parlare di sé per atti criminosi”.
“Sembra incredibile -dichiara Nicola Piccolo, presidente della Sezione 6 di Confcommercio Vicenza- che nonostante la situazione sia arcinota non si riesca a trovare delle soluzioni valide, con il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti per migliorare la vivibilità di vie importanti per l’economia della città come corso San Felice e viale Milano”. Piccolo rappresenta le attività della zona e non nasconde il proprio sconcerto “di fronte ad una situazione inaccettabile – continua – che non bisogna lasciare in stallo, ma contrastare con ogni mezzo prima che questa zona diventi il “Bronx” di Vicenza”.
Nicola Piccolo sottolinea anche il malessere dei titolari di attività commerciali: “Cosa dovremmo fare? – incalza– Mettere i campanelli per accedere ai negozi e far entrare solo determinate persone? Sarebbe una sconfitta al nostro ruolo di servizio di vicinato, che deve essere accogliente e aperto a tutti, oltre che al nostro ruolo di imprenditori. Ma non possiamo nemmeno vivere nella paura, soprattutto quando, la sera, chiudiamo il negozio e vediamo situazioni che richiederebbero la presenza quanto meno di vigilantes per sentirsi protetti”.
I commercianti reagiscono: domenica scorsa, in occasione della giornata senza auto, negozianti e titolari di bar hanno detto chiaramente, ad esempio, di volere un altro quartiere. Perché tutto ciò accada veramente, però, la condizione primaria è garantire maggiore sicurezza: “Bisogna che cittadini e operatori commerciali si sentano liberi dalla morsa del degrado e della criminalità, invece che oppressi da certi soggetti che importunano o “prendono le misure” per mettere in atto qualche atto delinquenziale – sottolinea Nicola Piccolo -. Non possiamo che elogiare l’efficienza e la tempestività dell’intervento di polizia, carabinieri e vigili quando viene commesso un reato, così come essere grati per l’intervento delle forze speciali delle scorse settimane. Ma tutto questo “calma” la situazione per qualche giorno, non previene in maniera costante l’accadere di atti di violenza e delinquenza”.
Il presidente della sezione 6 di Confcommercio Vicenza indica allora due soluzioni che consentirebbero di ripulire la zona: “Al Comune chiedo di non limitarsi ad interventi spot utili ma non risolutivi. Credo infatti che in un’area così ben delimitata, compresa tra corso SS. Felice e Fortunato, via Firenze, via Torino, viale Milano e via Gorizia si possa mettere in campo un’azione preventiva ancor più efficace installando un numero maggiore di telecamere che creino un deterrente “visibile”. E poi sarebbe utile prevedere il costante passaggio in zona di pattuglie di vigili in bicicletta e/o a piedi per scoraggiare la microcriminalità, come avviene in altre città. Gli slogan “Vicenza città bellissima” – conclude Nicola Piccolo – vanno a farsi benedire se non viene risolta la situazione sicurezza in una zona immediatamente adiacente al centro storico; ed oltre a ciò la possibilità di chiusura dei negozi diverrà una tragica conseguenza”.

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