VENETO – Hüllweck: “Non mi candiderò in Regione e appoggerò…”

L’ex sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck interviene per mettere fine alle voci più o meno insistenti che lo vedrebbero come candidato nelle file del Centrodestra alle prossime elezioni regionali.
“E’ evidente -ci dice- che in questo momento si rincorrono molte voci, alcune vere altre infondate. Fra queste, anche quella che io sarei un possibile candidato alle elezioni regionali. Non mi candido principalmente per due motivi.
Il primo è che io stesso non ho intenzione di candidarmi a questo topo di elezione. Il secondo è che all’interno del partito non vi è alcuna intenzione di candidarmi. Tutti sanno che personalmente non ho avanzato alcuna richiesta in questo senso. Non vi è stata alcuna riunione locale e il prossimo incontro del consiglio provinciale si terrà la settimana prossima. Devo anche dire che in questo momento una mia candidatura a livello regionale potrebbe anche sembrare compatibile visto che non ci sono più due personaggi come Galan e la Sartori che nell’ultimo decennio mi hanno avversato. Ma non è mia ambizione andare in Regione e non lo era in passato.
Ne approfitto anche per dire che appoggerò pienamente Elena Donazzan che ritengo molto brava, presente in più occasioni in maniera costruttiva nel territorio, come sarò contento di vedere rieletto Luca Zaia”.
Se dovessero chiederle di candidarsi?
“Dovrei rispondere semplicemente che non rientra nelle mie progettualità anche perché ho sempre abbinato la mia attività di pediatra a quella di sindaco e a quella di onorevole con l’impegno al Ministero della Cultura e sono riuscito ad equilibrare l’attività politica con quella professionale. Oggi la mia attività professionale si è ‘moltiplicata’ e mi dispiacerebbe doverla ridimensionare. In Regione l’impegno deve essere molto più assiduo rispetto a quello di un parlamentare, dove si svolge un’attività più concettuale. In Regione devi seguire il territorio e un vero consigliere o assessore deve essere più volte sindaco. Non potrei farlo ora. Ero più realizzato da parlamentare e da sindaco e… francamente l’attività regionale non mi vedrebbe all’altezza”.
E per la carica di sindaco?
“Per Palazzo Trissino è troppo presto, se ne riparlerà fra tre anni, anche se penso che, come dicevano una volta, un parroco non ritorna mai nella stessa chiesa, non sarebbe la cosa migliore. I tempi sono comunque lontani e preferisco non parlarne ora. Forse, una mia candidatura sarebbe temuta da alcune persone, ma nel caso mio non avrei alcun desiderio o ambizione a candidarmi”.
Chi la teme?
“Bella domanda, nella mia parte sono spariti i miei avversari, come Sartori e Galan, mentre dall’altra ci sono quelli che hanno forse un timore politico nei miei confronti”.