10 Novembre 2022 - 16.47

Renzo Rosso: “Bisogna aiutare le piccole imprese della moda, non acquisirle”

Nel corso del suo intervento durante l’annuale Fashion Summit Pambianco-PwC, il patron di OTB Renzo Rosso non ha mancato di tirare una frecciatina, per usare un eufemismo, all’indirizzo dei grandi gruppi e griffe che dall’estero vengono a “fare acquisti” nella filiera produttiva italiana della moda.

“A nostro avviso, le piccole imprese e i laboratori artigianali vanno supportati in altro modo. Noi lavoriamo con una miriade di piccolissime realtà, con le quali abbiamo creato dei legami molto stretti, fornendo loro formazione, un supporto tecnologico che una micro impresa non può permettersi, tutti gli strumenti necessari per puntare alla sostenibilità, che è molto complessa e costosa, fino al supporto finanziario tramite il nostro programma Cash, che ha tassi di gran lunga inferiori rispetto a quelli delle banche”, ha spiegato Rosso. “Piuttosto che acquisire un’azienda, preferisco aiutarla in questo modo, mantenendo al comando gli imprenditori che l’hanno creata, con il loro lavoro e la loro passione”.
 
L’imprenditore ha poi sottolineato le dimensioni e la composizione del gruppo OTB, non senza un giusto orgoglio e una piccola nota polemica: “Non capisco quando leggo che in Italia non c’è un grande gruppo del fashion. Noi siamo un gruppo vero e proprio, che ha centralizzato tutte le funzioni per fare sinergia ed è costruito in modo da dare il massimo supporto alle aziende che lo compongono, in termini di servizi e consulenza. Nel 2021 abbiamo realizzato un fatturato di 1,5 miliardi di euro e quest’anno arriveremo a 1,8 miliardi. Puntiamo sempre più in alto: a parte Diesel, tutti gli altri sono brand del lusso, alcuni dei quali crescono a ritmi del 30/40% anno su anno. Il comparto luxury sta andando bene, ma abbiamo bisogno anche della riapertura della Cina, che nei prossimi anni arriverà a rappresentare il 50/55% delle vendite di lusso”.Capitolo a parte per Diesel, che Rosso definisce “uno dei 7/8 brand più ricercati al mondo in questo momento. Negli ultimi due o tre anni abbiamo fatto una cosa che in molti hanno paura di fare: abbiamo tagliato circa 400 milioni di fatturato per posizionare il marchio verso l’alto. C’è ancora molto lavoro da fare, ma un volta finito Diesel sarà un’azienda incredibile, in grado di fatturare nell’ordine dei miliardi di euro; voglio che diventi un’alternativa al lusso, un vero casual del lusso”.
 
Sul fronte sostenibilità, l’imprenditore ha raccontato che dopo Diesel anche tutti gli altri brand del gruppo inizieranno a introdurre capi dotati di RFID per garantire al cliente la massima tracciabilità. Per quanto riguarda, invece, il canale online, Rosso (che è stato uno dei primi soci di Yoox) ha ricordato come Diesel sia stato il primo marchio in Europa ad aprire il proprio e-commerce nel 1996: “Vendevamo 16 paia di jeans al giorno”, rammenta sorridendo, “Oggi non si può più fare a meno della dimensione digitale, che diventerà sempre più grande ma continuerà a viaggiare parallelamente all’universo fisico”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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