22 Marzo 2024 - 9.28

Progetto Hyginus: potenziate le cure palliative domiciliari in Altopiano


Prende ufficialmente il via nel territorio dell’Altopiano dei 7 Comuni il progetto di rete Hyginus, finalizzato a potenziare la capacità di presa in carico delle cure palliative domiciliari attraverso un modello organizzativo innovativo che sfrutta le potenzialità della telemedicina.

L’iniziativa è il risultato di un progetto di rete tra soggetto pubblico, l’ULSS 7 Pedemontana, e il privato sociale, la Cooperativa Insieme Si Può, insieme ai partner tecnici operativi IQVIA Solutions Italy e MedicAir Helthcare; il tutto per un investimento complessivo di oltre 314 mila euro, finanziato per un valore di 250 mila euro dalla Fondazione Cariverona, mentre la quota rimanente è stata cofinanziata per il 50% dall’ULSS 7 Pedemontana e per l’altro 50% da Insieme Si Può.

Il nuovo servizio è rivolto a tutti quei pazienti affetti da patologie non curabili che si avviano alla fase terminale (malati oncologici o ad esempio con gravi insufficienze polmonari e cardiovascolari) e prevede una presa in carico precoce da parte delle Cure Palliative Territoriali con il supporto di un sistema di telemedicina: i pazienti, o i loro familiari, potranno infatti contare sulla possibilità di contattare direttamente da casa un team composto da medico, psicologo, fisioterapista, operatori dall’ADI e infermiera coordinatrice, per eventuali necessità legate ad ogni variazione della loro condizione, con particolare attenzione per tutti quelli aspetti che influiscono sulla qualità di vita.

A seconda dei casi, il medico con il quale avranno la possibilità di interloquire potrà sia fornire direttamente consigli utili, sia suggerire il coinvolgimento del Medico di Medicina Generale oppure ancora attivare direttamente l’Assistenza Domiciliare Integrata per eventuali accessi a domicilio.

«L’obiettivo di fondo è sempre limitare il più possibile l’ospedalizzazione – spiega il dott. Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana – consentendo alle persone di trascorrere gli ultimi mesi della propria vita a casa, insieme ai propri cari. Con questo progetto facciamo un passo in più, in quanto introduciamo un modello organizzativo che ci consentirà di prendere in carico i pazienti più precocemente rispetto a quanto avviene abitualmente, migliorando la loro qualità di vita e allo stesso tempo accompagnandoli in questa fase così delicata».

Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi, riguarda esclusivamente l’Altopiano dei 7Comuni, ma non è da escludere che possa in futuro essere esteso anche ad altri ambiti territoriali, come sottolinea il Direttore Generale dell’ULS S7 Pedemontana Carlo Bramezza: «Questo è un progetto sperimentale, perché oltre al beneficio diretto per i pazienti che saranno presi in carico punta anche a verificare se questo modello innovativo di presa in carico, mediate l’impiego della telemedicina, possa effettivamente essere una soluzione efficace per garantire una migliore assistenza in fase precoce ai pazienti che necessitano di cure palliative. In questa prospettiva, se i risultati saranno confortanti, sicuramente questa esperienza sarà un contributo importante e potrà essere presa a modello per essere replicata anche in altri territori, nella nostra Azienda e non solo».

«Abbiamo colto la sfida di questo progetto – dichiara Raffaella Da Ros, presidente della cooperativa sociale Insieme Si Può -, insieme a 2 partner qualificati, per rispondere ai bisogni di attenzione delle persone che si trovano in una condizione di fragilità e contribuire alla valorizzazione della comunità solidale. Cogliendo l’innovazione e le opportunità della telemedicina, questo progetto va ad integrare gli interventi domiciliari delle cure palliative territoriali dell’azienda sanitaria, Mantenendo elevata l’attenzione agli aspetti dell’umanizzazione».

Il servizio può essere attivato su segnalazione del Medico di Medicina Generale.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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