7 Marzo 2023 - 8.35

PILLOLA DI ECONOMIA – Conte, Schlein, i SAD e la transazione ecologica

Avendo frequentato nella prima parte della mia vita  ambienti politici per lunghi anni, venendo così  a contatto  un po’ con tutti i livelli di potere, e con  un notevole numero  di “politicanti”, che io notoriamente distinguo dai “politici veri”, mi sono chiesto spesso (percependomi allora come parte del problema) se i nostri Demostene pensano veramente di avere a che fare con una platea di mentecatti, con un popolo di deficienti (nel senso etimologico del termine), cui poter raccontare ogni sorta di menzogna, senza che nessuno se ne accorga, e chieda loro conto.

La sublimazione della “menzogna fatta sistema” si concretizza chiaramente durante una campagna elettorale, ed io ricordo nettamente, per aver anche coordinato la campagna di un deputato,  che qualsiasi candidato elaborava un canovaccio in linea con il programma del Partito, ma che veniva “adattato” a seconda del tipo di auditorium si aveva davanti.

Così, tanto per far un esempio, ad una platea di pensionati si proponevano contenuti diversi rispetto a quelli sciorinati di fronte ad una di imprenditori.

E’ così, e sarà sempre così, perché il politicante sa bene che ogni elettore vuole sentirsi dire, e sentirsi promettere, quello che gli interessa direttamente.

Ne consegue che il lessico politico nel tempo si è adeguato a questo andazzo, e ad esempio quando si propongono interventi che richiedono nuove risorse si ricorre alle formule trite e ritrite del “recupero dell’evasione fiscale” o del “taglio degli sprechi”.  A tal riguardo ricordate che fino a pochi anni fa andava di moda la formula della “spending review”, di cui ormai non parla più nessuno?

Non costava niente ai politicanti proporre di contrastare gli evasori e tagliare le spese inutili, tanto sapevano che si trattava di pie illusioni, che sarebbero evaporate come neve al sole dopo le elezioni.

Ma anche il lessico politico è soggetto ad evolversi, per cui vi sarete certamente accorti che la nuova frontiera delle “prese per il culo” interessa l’ecologia, tema che coinvolge sempre più un certo elettorato, e la proposta più gettonata è l’ “Eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi” (acronimo SAD).

E’ uno dei cavalli di battaglia di Conte-Chavez, che propone di tagliare “i 30 miliardi di incentivi sui combustibili fossili”, e caratterizza anche il programma di Elly Schlein, secondo cui i miliardi di SAD da tagliare sono 22 (quanto all’importo ha ragione lei).

Ovviamente per entrambi i soldi ricavati dal taglio dei SAD dovrebbero essere utilizzati per la  riconversione ecologica.

Messa così, come dar loro torto?  Chi è che non sarebbe favorevole a tagliare sussidi inquinanti per investirli nel verde e  nell’aria buona?

Ma le cose, come sempre, non sono così semplici come Lor Signori vorrebbero farci credere. 

Vi starete chiedendo; ma cosa sono questi SAD?

Domanda fondamentale, perché prima di tutto occorre avere piena contezza di cosa stiamo parlando.

I SAD sono elencati in un catalogo pubblicato (lo prevede la legge) dal Ministero dell’Ambiente.

Se vi interessa lo potete trovare sul sito del Ministero, ma francamente non so se consigliarvelo visto che si tratta di 795 pagine  scritte in un linguaggio talmente tecnico e pieno di acronimi, che forse tre lauree non basterebbero per capirlo appieno.

Ma vi basti sapere, ed è quello che sia Conte che la Schlein si guardano bene dello specificare, che togliere di mezzo i SAD vuole dire automaticamente aumentare e di molto le spese per famiglie ed aziende.

Già perché si tratta per lo più di agevolazioni appunto per famiglie e imprese relative  ai trasporti ed ai consumi energetici.

Come vi accennavo, l’ elenco è lungo, ma solo per citare alcuni SAD basti dire che parliamo ad esempio della differenza di 11 centesimi tra l’accisa sul diesel e quella sulla benzina, che da sola vale 2,6 miliardi di euro.

Ma parliamo anche degli sconti o dei rimborsi sulle accise per agricoltori (950 milioni),  per gli autotrasportatori (1,3 miliardi), per  il trasporto aereo (600 milioni) e marittimo (500 milioni). C’è poi  anche  l’Iva agevolata per l’acquisto della prima casa (2,1 miliardi). 

Si potrebbe continuare a lungo, tante sono queste agevolazioni, ma credo abbiate capito che la loro eliminazione comporta automaticamente un aumento delle tasse per chi ne gode.

Nulla di inestetico, nulla di riprovevole, ci mancherebbe!  

La riconversione ecologica è un problema estremamente serio.

Ma però bisogna avere il coraggio di parlare chiaro, dicendo in modo trasparente agli elettori che la difesa dell’ambiente costa, e che per finanziarla bisogna tagliare i SAD, che sono oltretutto palesemente incompatibili con questa battaglia ecologica.

Basta dire le cose come stanno agli autotrasportatori, agli armatori, agli agricoltori, e non far finta che il taglio dei SAD non abbia effetti sulle tasche della gente e delle imprese.

Diversamente si tratta di bieca demagogia!

Ma se si predica bene, non bisogna poi razzolare male.

E  mi riferisco al fatto che quando l’attuale Governo ha stanziato nella Legge Finanziaria 22 miliardi per contrastare il caro energia, sia Conte che la Schlein hanno detto che erano insufficienti.

E parimenti quando  Giorgia Meloni ha tolto lo sconto sulle accise sui carburanti perché insostenibile per il bilancio pubblico, contiani e schleiniani hanno attaccato il governo chiedendo a gran voce la proroga del provvedimento.

Eppure in entrambi i casi si trattava chiaramente di Sussidi Ambientalmente Dannosi, fra l’altro estremamente costosi, che come abbiamo visto Conte e Schlein nei loro programmi propongono a gran voce di abolire del tutto.

Come potere vedere, fatalmente si ritorna al tema iniziale, di una classe politica che vuole tirare il sasso nascondendo la mano, che promette interventi miracolistici apparentemente a costo zero, che poi si trasformano in buchi di bilancio come nel caso del Superbonus, o in un aumento delle tasse per i cittadini che le pagano.

E’ ormai un problema insuperabile della politica italiana; quello dell’abbondanza di “pifferai magici”.  

L’importante è che noi cittadini non si accetti di fare la parte dei topi!

Quindi una buona regola per ogni cittadino-elettore è sempre: “Vota per quello che promette di meno, sarà quello che di deluderà di meno”.

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
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