17 Novembre 2022 - 12.25

Oggi è la giornata del gatto nero ‘vittima’ di superstizioni e associato alla sfortuna

Fra le innumerevoli ricorrenze ve n’è una che i gattari conoscono bene. E’ il 17 novembre, giornata del gatto nero o gatto nero Day, animale al quale sono associati miti e superstizioni di ogni genere. In particolare al gatto nero è associata la sfortuna. Se a Napoli attraversa la strada un micio di quel colore, l’automobilista si ferma ed attende che un altro automobilista passi per evitare ogni tipo di sventura. A questo colore sarebbe associata anche la resistenza fisica del gatto, secondo uno studio realizzato dall’US National Cancer Institute: avrebbero una minore propensione a contrarre determinate malattie. La festa del gatto nero è stata istituita dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) che ha l’obiettivo di fare conoscere i pregi di questa tipologia tanto amata per la sua naturale eleganza ma anche associata a superstizioni. (nella foto: Pono, gatto nero di A.P., gattara toscana in Veneto)

Ma da dove derivano queste ultime? Ci aiuta il sito petpassion.tv:

  • Nel 1200 Papa Gregorio IX associò il gatto nero alle streghe considerandolo come il loro più fedele amico. Leggende popolari sostenevano, infatti, che le streghe fossero in grado di trasformarsi in gatti, neri, ovviamente. Papa Gregorio IX emanò pertanto una bolla nella quale incentivava lo sterminio di questi felini, considerati come vere e proprie figure demoniache.
  • Nel Medioevo il principale mezzo di trasporto era la carrozza trainata da cavalli, i quali, nelle notti più buie, non vedendo i gatti neri attraversare il loro percorso, ne rimanevano scioccati dai luminosi occhi gialli e, conseguentemente, si imbizzarrivano. Da qui la credenza popolare che passare per una strada in cui ha attraversato un gatto nero porti sfortuna.
  • Gli abitanti di villaggi costieri, non appena vedevano sbucare un gatto nero, si davano all’allarme poiché questa tipologia di felini era particolarmente amata dai pirati che li consideravano come portafortuna e li portavano a bordo delle navi per cacciare i roditori rintanati nelle stive.
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