12 Ottobre 2016 - 18.25

NOVENTA VIC.NA – Il tempio crematorio finisce in Procura

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Continua a Noventa Vicentina la guerra sul progetto di costruzione del tempio crematorio. Due gli schieramenti: chi si oppone alla costruzione perché teme ripercussioni ambientali e ritiene il manufatto una spesa e chi invece (amministrazione in primis), ritiene l’opera utile per superare il problema dello spazio nei cimiteri e un’occasione per fornire un nuovo servizio alla cittadinanza.
Il progetto in project financing, è stato proposto da un privato e accolto dal Comune di Noventa e prevede la realizzazione in via Mulinello vicino al cimitero di un forno crematorio con annesse celle mortuarie per un importo di 7.200.000 euro, un canone annuo di 50.000 euro e il dimezzamento delle tariffe per i cittadini noventani.

Ultimo capitolo , dopo la costituzione del Comitato ‘No forno crematorio a Noventa’ l’approdo in procura della vicenda.
Il Comune ha presentato un esposto, a mezzo dei carabinieri, alla Procura della Repubblica di Vicenza, contro i rappresentanti del comitato, chiedendo l’applicazione dell’art. 656 del codice penale, che punisce la “pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico”. Un’iniziativa presa dopo la diffusione di volantini e l’attività social del comitato sulla vicenda.
Ad annunciare l’iniziativa è il sindaco, Marcello Spigolon. Proprio oggi il Movimento 5 Stelle ha pubblicato un comunicato stampa con le dichiarazioni della deputata Silvia Benedetti con il quale vengono sintetizzate le motivazioni del ‘no’ e si invita la cittadinanza ad un incontro venerdì sera alle 20.45 nella saletta attigua al Teatro Modernissimo. Le pubblichiamo, come pubblichiamo la risposta alle proteste da parte dell’Ammninistrazione, già diffuse a mezzo stampa nell’ultimo numero del notiziario comunale.

LA PRESA DI POSIZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

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“Condivido la contrarietà espressa dai cittadini alla costruzione dei forni crematori a Noventa Vicentina e a Cervarese S. Croce decisa dalle rispettive amministrazioni comunali. Sottolineo che non vi è nulla di pregiudiziale in tale posizione e che l’allarmismo sollevato ha fondate ragioni, considerate le evidenti zone d’ombra che accompagnano questi progetti, su cui il M5S ha presentato una interrogazione in Regione. La gente ha il diritto ed il dovere di volerci vedere chiaro, di conoscere fino in fondo le conseguenze che questi impianti avranno sia sul piano ambientale e della salute che su quello economico. Per fare luce sull’intera vicenda si stanno organizzando nel territorio appuntamenti informativi e discussioni molto utili con la presenza di esperti nel settore. I cittadini vogliono essere parte attiva in decisioni di questo tipo dunque l’ultima parola è giusto che spetti a loro. Chiediamo che anche a Noventa Vicentina si segua l’esempio di Cervarese e il sindaco ritiri la delibera”. È quanto propone la deputata padovana Silvia Benedetti (M5S) che interverrà nella serata informativa in programma venerdì 14 ottobre ore 20:45 a Noventa Vicentina.

“La leggerezza con cui tra le province venete il servizio di cremazione viene proposto da soggetti privati usando lo strumento del project financing ci mostra un quadro inquietante e non vogliamo neanche pensare che attorno alla morte possano proliferare interessi economici privati” prosegue la deputata.

“Ma la leggerezza più grave è quella mostrata dalle amministrazioni comunali che hanno deliberato questi progetti che verranno gestiti da privati, abusando del colpevole vuoto normativo in materia da parte della Regione Veneto, non fornendo dati solidi sulla richiesta di utenza, né alcuna garanzia sul piano economico e sul piano ambientale. Come sappiamo infatti se i forni crematori funzionano male, cosa che avviene se non lavorano con una quantità di salme garantita e sotto un ferreo controllo della gestione, emettono diossina e non esistono filtri in grado di impedirne il gettito” precisa Benedetti e conclude: “Una regione come la nostra già gravemente colpita dall’emergenza inquinamento non può certo permettersi ulteriori fattori di rischio per la salute delle persone disseminando potenziali bombe ecologiche, le cui conseguenze alla fine saranno pagate dalle tasche e dalla salute dei cittadini”.

IL SINDACO SPIGOLON E L’AMMINISTRAZIONE

La risposta del sindaco alle proteste è stata pubblicata nell’ultimo numero del giornalino comunale ‘Il Tuo Comune’. La pubblichiamo integralmente
“In maggio di quest’anno è stato proposto, da una società privata, il progetto per la realizzazione di un tempio crematorio nell’area cimiteriale di Noventa.
La normativa nazionale prevede che queste opere siano pubbliche e possano essere gestite dai comuni, da società pubbliche o da concessionari privati, come in questo caso.
La proposta prevede una concessione finanziata con project financing senza alcun onere presente o futuro a carico della amministrazione comunale. È stata ritenuta accoglibile dalla amministrazione comunale ovviamente a condizione che non vi fosse alcun rischio per l’amministrazione stessa né di natura economica né di altra natura. Inoltre l’amministrazione comunale ha riconosciuto l’interesse della proposta in tre aspetti fondamentali: nella attivazione di un servizio a completamento del cimitero comunale con celle mortuarie e locali tecnici obbligatori di cui, oggi, è sprovvisto, nella disponibilità della proponente a riconoscere un canone annuo fisso di 50.000,00 euro a favore del comune e nella garanzia, per i cittadini di Noventa Vicentina, di accedere ai servizi del forno crematorio con tariffe abbattute del 50%.
Sono stati svolti diversi approfondimenti prima di accogliere la proposta, soprattutto per accertare l’effettivo impatto ambientale dell’opera. È emerso come molte altre strutture già attive sul territorio, come ad esempio i templi crematori dei comuni di Vicenza e di Padova, operino senza alcun problema di tipo ambientale da diversi anni. Il fatto che esistano strutture simili, operative da tempo, riconosciute per il buon funzionamento ed il ridottissimo impatto ha rassicurato l’amministrazione e confermato la correttezza della idea lanciata dal proponente privato.
Sarà, comunque, previsto l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per il controllo delle emissioni ed è allo studio un regolamento specifico, preliminare ad ogni altro passaggio successivo, che disciplinerà l’utilizzo della struttura allo scopo di renderla quanto più sostenibile possibile in termini ambientali. Questo regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale prima della gara per la individuazione definitiva del concessionario.
Queste strutture, tipicamente, sono realizzate all’interno di aree urbane popolate, sono strutture fortemente controllate e, tranne in pochissime situazioni dipendenti da gestioni illecite, non presentano problemi ambientali sostanziali. Quella prevista per Noventa Vicentina dovrà essere un’opera all’avanguardia, molto più avanzata di tutti gli impianti simili già presenti sul territorio e, pertanto, ancora più rispettosa dell’ambiente.
È evidente, quindi, che le comunicazioni allarmiste che stanno circolando in questi giorni appaiono, se non altro, del tutto illogiche e prive di fondamento. Un tempio crematorio non potrà mai essere destinato a qualcosa di diverso dalla attività per cui è nato per ragioni di natura tecnica, in quanto strutture e forni sono concepiti e costruiti per l’attività, appunto, di cremazione.
Inoltre, sono le stesse leggi vigenti a disporre che i tempi crematori siano posizionati in area cimiteriale, in ambiti, pertanto, sempre urbani o residenziali di margine rispetto ai centri storici, accanto ai cimiteri. Non ci sono impianti di questo tipo posizionati in modo diverso, né ci potranno mai essere. Questo per la semplice ragione che si tratta di un servizio direttamente ed intimamente connesso con le attività funebri in generale. È sufficiente questa considerazione per capire che non possono essere attività particolarmente inquinanti, altrimenti in tutte le città principali ci sarebbe un grave problema di inquinamento da crematorio. Anche in città in cui l’attenzione e la cura per l’ambiente sono note: a Ferrara il forno è dentro alla cinta muraria storica, a Bologna nel cimitero di Borgo Panigale tra case e centri commerciali, a Vicenza in viale Trieste. Evidentemente non vi può essere un grave problema di inquinamento.
Tutte le altre informazioni circolanti, non provenienti dalla amministrazione comunale, sono semplicemente sbagliate: non servono 5000 cremazioni all’anno ma ne sono sufficienti 2300 perché l’operazione proposta a Noventa Vicentina si ripaghi (e, comunque, questo è un onere del concessionario che si impegna a realizzare l’impianto), la temperatura che il forno deve mantenere è di 850 gradi (e non 1000), il canone proposto sarà garantito da polizze previste dalla normativa vigente ed, infine, se è senz’altro vero che non è convertibile ad altri usi, non si capisce quali possano essere le finalità diverse per coprire i costi, come, nel giro di poche righe pare dire la comunicazione di una associazione contraria all’opera.
Circolano informazioni false, ma, quel che è peggio, del tutto scorrette e contraddittorie, dettate, con ogni probabilità, da motivazioni volutamente taciute, mascherate dalla paura per qualcosa che, semplicemente, è una relativa novità per questo territorio, ma, in realtà, è una scelta ampiamente sperimentata e condivisa in ambiti territoriali anche molto vicini.
La cremazione resta una scelta ecologica, dignitosa, corretta e rispettosa dell’ambiente. È una soluzione in crescita che richiede anche adeguate strutture di supporto, poco invasive, ma idonee, dignitose e rispettose dell’ambiente e dello spazio delicato in cui si inseriscono”.

 

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