29 Gennaio 2018 - 16.02

MUSSOLENTE – Affitti sociali: il Comune crea un fondo di 13.000 euro

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Un fondo di 13.000 euro per promuovere gli affitti sociali. E’ quanto promuove il Comune di Mussolente la cui giunta in questi giorni ha approvato il Protocollo di intesa sull’emergenza abitativa che sarà a breve sottoscritto con le Caritas delle parrocchie di Mussolente e Casoni e con il sostegno della Caritas Tarvisina. Spiega il sindaco, Cristiano Montagner: “Anche a Mussolente, purtroppo, sono in aumento le situazioni di nuclei familiari, spesso con figli minori, che, per precarietà lavorativa o momentanee difficoltà economiche, si trovano in situazione di disagio alloggiativo, se non anche in condizione di vera emergenza abitativa che sta comportando la crescita degli sfratti. Con questo progetto, che parte in forma sperimentale per tutto il 2018, cerchiamo di intervenire sul problema dell’emergenza abitativa ed evitare quindi che situazioni di fragilità possano cadere nella marginalità sociale con le inevitabili e pesanti ricadute sia a livello sociale che economico”. La facilitazione introdotta con l’accordo prevede che, a fronte della domanda presentata ai Servizi sociali da parte dei soggetti in difficoltà – che comunque devono versare una parte, anche minima dell’affitto -, vi sia anche la disponibilità da parte del proprietario a dimezzare o a ridurre significativamente il canone di locazione pattuito. Solo in questo caso sarà riconosciuto l’affitto sociale con l’intervento economico da parte del Comune e della parrocchia per un tempo non superiore ai 12 mesi e per un importo massimo di 250 euro al mese, fino ad esaurimento del fondo (finanziato per 10.000 euro dal Comune e per 3.000 euro dalla Caritas parrocchiale di Mussolente e Casoni). La restante parte rimane a carico dell’inquilino. Spiega l’assessore ai servizi sociali, Gianni De Marchi: “Questo protocollo è il risultato del continuo dialogo e confronto con le Caritas delle due parrocchie che si sono fatte parte attiva e protagoniste del progetto. Va anche detto che, sebbene questo accordo non abbia la pretesa di essere esaustivo rispetto alla complessa problematica attinente all’emergenza abitativa, abbiamo voluto promuovere “l’affitto sociale” come possibile percorso preventivo di tensioni sociali e difficoltà economiche devastanti per le famiglie ed i singoli, che si trovano in situazione di disoccupazione involontaria o di sottoccupazione, per i proprietari degli immobili e per il Comune. Oltre all’ordine di arrivo, sarà tenuta in considerazione e data la priorità alle richieste da parte dei nuclei con maggior numero di figli minori conviventi o nel caso vi sia la presenza di una persona con disagio psico-fisico certificato” Le richieste dovranno essere presentate presso gli uffici dei Servizi Sociali del Comune. Quindi, una volta verificate le richieste, verranno definiti e sottoscritti dall’assistente sociale, i volontari della Caritas e il nucleo beneficiario, i singoli progetti individualizzati (dove sarà definito l’importo del beneficio economico e la quota di canone spettante all’inquilino, gli obiettivi, azioni ed i reciproci impegni, i tempi e le modalità di erogazione e di verifica del progetto) che potranno avere durata massima 12 mesi, eventualmente rinnovati su valutazione delle parti.

 

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