6 Maggio 2022 - 11.25

Mi go la Tesla, e ti?

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Più Tesla per tutti… di Alessandro Cammarano

Chi sia Elon Musk lo sanno anche le nutrie della più sperduta tra le rogge del Nord-Est d’Italia e tutti, ma proprio tutti, lo osannano come il più innovativo e sognatore tra i megamiliardari, ancor più di Steve Jobs che, lo si voglia o no, qualcosa di nuovo lo ha detto.

Musk è il nuovo idolo – per onore di cronaca qualche punticino lo ha perso con l’acquisto di Twitter – di masse di paladini del nuovo che sognano di viaggiare verso mondi sconosciuti con le navette della SpaceX senza preoccuparsi del costo del biglietto che costa come il PIL dell’Emilia Romagna.

Non solo, con la Tesla l’imprenditore sudafrican-canades-americano si è guadagnato l’eterna gloria presso le vestali dell’ecosostenibilità – principio per altro sacrosanto – mettendo sul mercato un giocattolo elettrico che lo si voglia o no fa gola a tutti.

Quattro modelli – Y, 3, S e X – ad accontentare, si fa per dire, un po’ tutte le tasche in ogni caso abbienti e che stanno spopolando più nell’immaginario collettivo che non ancora sulle strade, visto che dall’Arno in giù trovare una colonnina di ricarica è più difficile che non risolvere l’equazione di Navier-Stroke.

Ma è così dappertutto? Macché! L’industrialetto vicentino, quello per intenderci che ama essere definito “el parón” dai suoi collaboratori, non si abbatte e fa di tutto per accaparrarsi la sua brava Tesla, anche a costo di mettere la nonna a pedalare azionando una turbina per produrre l’elettricità necessaria a caricare il giocattolo di Musk.

Se si volesse guardare al bicchiere mezzo pieno si dovrebbe applaudire ai lungimiranti imprenditori della Val Chiampo o dell’arzignanese che hanno sostituito le auto di prestigio possedute in precedenza – prese ovviamente in leasing contratto dalla sede delocalizzata di Timisoara – con la nuova e favolosa Tesla.

Anche qui si commetterebbe un clamoroso errore di valutazione perché per il fabbricante di minuteria metallica, così come per il meccanico di precisione – tanto per fare un esempio – il problema ambientale in questo caso non sembra porsi nemmeno.

A Onorio Sbrodegon, che ci ha messo otto anni a chiudere il suo ciclo di studi in un IPSIA parificato e felice titolare della Meccotek – i nomi sono tutti di fantasia – dell’ambiente non importa una ceppa. Onorio, prima della Tesla possedeva un Cayenne, anzi due perché uno era della moglie che ci andava a prendere i figli a calcio, che ciucciava più benzina di quanta ne raffinino in un giorno a Falconara Marittima ma del quale si gloriava beato durante le riunioni della Polisportiva di cui è presidente. Poi qualcuno, malignamente e facendogli scivolare tra le mani una rivista di motori, gli ha insinuato il dubbio di non essere più al passo coi tempi quanto a status symbol sibilando un perfido “Ciò Onorio … te si l’unico ancora coa Porse; el to concorente ga a Tesla da do mesi”.

L’orgoglio ferito del baldo imprenditore fa il resto e nel giro di due giorni è felice guidatore dell’agognata auto elettrica, coloro rosso “così se nota”, che esibisce tronfio e soddisfatto, nonché conscio di aver salvato le apparenze.

Poco importa se la Meccotek (sempre nome di fantasia, giova ripeterlo) sversa quotidianamente litri di sostanze tossiche nei campi circostanti, tanto l’ambiente è capace di autorigenerasi, a sentire Onorio e anche un suo zio commerciante all’ingrosso di pesticidi.

L’onore è salvo, la forma è salvaguardata, adesso Onorio può andare tranquillamente in piazza, magari parcheggiando nello stallo riservato ai disabili, per scendere dalla Tesla come nemmeno Alessandro Magno smontava dal suo Bucefalo.

Alle manifestazioni di meraviglia degli astanti si gonfia come un galletto da combattimento e a chi gli chiede se si sia convertito finalmente alla salvaguardia della natura e se parteciperà alla prossima camminata ecologica per raccogliere i rifiuti abbandonati lungo l’argine la risposta è sempre la stessa “Cosa vuto che me ciava a mi dei rifiuti che go da provare la Tesla in autostrada, che non no go mia una Panda come ti.” Le ultime notizie dicono che Sbrodegon è stato denunciato perché sorpreso a ricaricare la Tesla a una presa di corrente del capannone adiacente al suo. Sic transit Tesla mundi.

Alessandro Cammarano

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