5 Agosto 2021 - 10.46

Il Greenpass come “nuova opportunità”

Che il Governo parli a “più voci”, spesso contrastanti, è un fatto cui ci siamo ormai abituati da tempo.Non è certamente il massimo, ma finchè l’Esecutivo sarà sostenuto da forze politiche unite solo dalla volontà di non andare ad elezioni, ma di fatto in competizione su tutto, c’è poco da sperare in un cambiamento.Dalla Giustizia al Reddito di Cittadinanza, dall’Immigrazione alle Tasse, tanto per fare qualche esempio, non c’è materia che non veda i Partiti ingaggiare scontri furibondi per fare prevalere la propria “visione del mondo”.Neppure il Covid riesce a suggerire la necessità di un’azione comune per contrastare l’epidemia, e fin dall’inizio abbiamo visto i vari leader dividersi sul che fare, e su quali limitazioni adottare.Vaccini e Green Pass sono i temi del momento, ed anche su questi assistiamo al proliferare di proposte e “ricette” diverse.Certo ogni Ministro vuole conquistare le prime pagine dei giornali, cercando di portare l’acqua al proprio mulino, ma ad un giorno dall’entrata in vigore delle nuove regole per il Passaporto Vaccinale (Green Pass), decise dal Governo dopo interminabili discussioni, leggere le dichiarazioni del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia francamente suscita qualche perplessità.Per chi magari se lo è dimenticato, giova ricordare che da venerdì 6 agosto per i cittadini dai 12 anni in su sarà obbligatorio esibire il Pass vaccinale, anche in zona bianca, per accedere a bar e ristoranti al chiuso, a piscine e palestre, ma anche per partecipare a spettacoli, recarsi al museo, ad una sagra o ad una fiera, in una sala gioco, in un cinema, in un centro termale, ed anche per partecipare ad un concorso pubblico. Sappiamo già che dovrebbe trattarsi di un primo step, perchè proprio oggi il Governo dovrebbe intervenire per estendere l’obbligo di esibizione del Green Pass nei mezzi di trasporto (treni, navi, aerei) e forse anche imponendo l’obbligo vaccinale al personale della scuola. Com’era prevedibile, queste nuove regole hanno sollevato le proteste di piazza della galassia No Vax, No mask, No Green Pass, ma anche di alcuni operatori economici, come ad esempio i ristoratori che non dispongono di posti all’aperto, od i titolari di discoteche.Ma a dirla tutta, a parte qualche migliaio di persone a manifestare nelle piazze, sia pure in modo rumoroso e colorato, l’impressione è che gli italiani nel loro complesso se la siano messa via, ed anzi non vedano negativamente la possibilità di accedere a locali o manifestazioni in cui tutti gli altri avventori siano immunizzati.A mio avviso rischia quindi di diventare un forte elemento di disturbo l’intervento di Massimo Garavaglia, in cui il Ministro propone “Cinque regole” per salvare la stagione turistica e l’estate degli italiani.E vediamole allora queste Cinque Regole.Prima: esenzione dal Green pass per i minorenni. Seconda: autocertificazione per clienti di bar e ristoranti. Terza: esenzione dal Green pass per fiere e sagre all’aperto. Quarta: esenzione dal Green pass per i servizi interni agli alberghi. Quinta: nessun vincolo per i mezzi di trasporto. “Cinque punti, come le dita di una mano” ha spiegato il Ministro, quelli che la Lega chiede vengano introdotti per agevolare la stagione turistica, e non solo. A suo dire “Misure improntate al pragmatismo e alla semplificazione”. Ma è proprio così?A parte la tempistica che, come accennato prima, non mi sembra azzeccata nell’imminenza dell’entrata in vigore del decreto del Governo, veramente queste proposte garantirebbero ad un tempo il contenimento della pandemia e la tenuta della stagione turistica?Permettetemi di dubitarne.Partiamo dalla prima proposta: esenzione del Green Pass fino ai 18 anni. Ironicamente mi verrebbe da dire: ha ragione il Ministro, perchè le cronache riferiscono il fiorire di “movide” sfrenate, e di rave party non autorizzati, in cui arzilli settantenni si scatenano e si sballano, mentre i loro nipoti adolescenti sono a casa davanti al televisore. Più seriamente, non c’è dubbio che la norma non riuscirà a bloccare i raduni clandestini dei teenager, ma almeno pone dei limiti ad un “liberi tutti” per i ragazzi, imponendo loro regole che rappresentano quanto meno un invito alla prudenza ed all’auto protezione mediante il vaccino. Venendo all’autocertificazione per i clienti di bar e ristoranti, la cosa potrebbe anche funzionare se fossimo un Paese di persone serie e rispettose delle norme, e non la “terra dei furbi”, in cui ogni occasione è buona per aggirare le regole. Abbiamo letto di medici che si sono fatti l’autocertificazione vaccinale senza essersi fatta l’iniezione, e sappiamo che in rete proliferano le offerte di Green Pass falsi.  Non è difficile immaginare che l’auto certificazione sarebbe una manna per i No Vax, che a suo tempo non ebbero alcuna remora a falsificare l’auto certificazione vaccinale necessaria perchè i propri figli potessero accedere agli asili nido e alle scuole materne.Per quanto attiene alla terza proposta, vale a dire l’abolizione dell’obbligo di esibizione del Green pass per fiere e sagre, pur avendo qualche dubbio circa la reale possibilità di fare rispettare questa regola sul campo, mi sembra che almeno provare ad evitare assembramenti con persone non vaccinate senza mascherina non sia poi così sbagliato.La quarta proposta di Garavaglia mi sembra quasi un nonsense. Perchè se siamo tutti d’accordo che le comunità e gli ambienti chiusi sono il luogo ideale per la diffusione del virus, non si vede per quale motivo ciò non debba accadere nella sala ristorante di un albergo, o in una piscina interna. Per non dire che non riesco proprio a capire perchè sarebbe più difficile infettarsi quando si mangia in una sala ristorante di un hotel piuttosto che in museo, dove è forse più agevole tenere le distanze dagli altri visitatori. Venendo infine ai mezzi di trasporto, per cui sembra prospettarsi l’obbligo di Green pass per treni, aerei e navi, credo che la stessa possa funzionare solo per le lunghe percorrenze, perchè faccio fatica ad immaginare come possa essere applicata nei bus urbani, nei tram, nelle metropolitane, senza bloccare tutto, o creare pesanti disservizi.Ad oggi non è previsto alcun obbligo di esibizione del Pass, per cui non resta che aspettare le decisioni del Governo, anche se non ritengo fuori dal mondo imporre limitazioni di accesso in caso di lunga permanenza su un mezzo di trasporto.In definitiva, la mia impressione personale è che le “Cinque regole” proposte dal Ministro Garavaglia, che ho sempre apprezzato, e valutato persona competente e responsabile, assomiglino molto ad una strizzata d’occhio a coloro che per qualsivoglia motivo sono contrari all’obbligo del Green Pass.Ciò anche se sono certo che la sua intenzione non fosse questa, e che sicuramente le sue preoccupazioni siano rivolte giustamente alle difficoltà in cui versa il settore turistico.Al riguardo io credo invece che il Green Pass debba essere visto da albergatori, ristoratori ed operatori turistici in genere, come una nuova opportunità; quella di offrire alla clientela un ambiente per quanto possibile sicuro, perchè accessibile solo a persone immunizzate.Sono certo che i clienti gradirebbero!

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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