16 Febbraio 2024 - 9.44

Fossi Elly Schlein sosterrei Luca Zaia per il terzo mandato

Umberto Baldo

Nelle irraggiungibili vette del dibattito politico italiano a tenere banco, a dividere i nostri Demostene, non sono temi come il fine vita, o come l’iniquo sistema fiscale, solo per fare due esempi.

No!  Al centro dell’attenzione sono le “careghe”, meglio le poltrone di alcuni Presidenti di Regione, Luca Zaia in testa.

Di questo scontro ”elevato” vi ho già parlato altre volte, come ricorderete, ed in estrema sintesi si può condensare nel fatto che la Lega considera la guida del Veneto una condizione di pura sopravvivenza, che si scontra però con la incrollabile volontà di Giorgia Meloni, forte dei numeri delle ultime politiche, di piazzare uno dei suoi uomini alla guida di una Regione del Nord produttivo, preferibilmente  a Venezia a Palazzo Ferro Fini (già individuato nel senatore  meloniano Luca De Carlo).

In tutto questo cosa fa l’Opposizione?

Uno sarebbe portato a pensare che, machiavellicamente, il fine di far saltare, o anche il solo mettere alle corde, il “Governo dei fascisti” (come viene spesso definito a gauche) giustificherebbe la messa in campo di qualsiasi mezzo.

Almeno questo suggeriscono le più elementari regole della politica, ma che evidentemente sotto l’italico cielo non trovano né ascolto né applicazione.

Ed in questa chiave cosa fareste, se foste nei panni di Elly Schlein, di fronte allo scontro in atto fra la premier Meloni ed il Vice premier Salvini?

Senza la protervia di avere la verità in tasca, vi dico cosa farei io.

Io dichiarerei ufficialmente che il Partito Democratico è pronto a votare in Parlamento una legge che consenta ai Governatori regionali il terzo mandato.

Sarebbe un bel colpo di teatro, o no?

E se militassi nel Pd veneto io consiglierei caldamente questa mossa alla mia Segretaria Nazionale.   

Così tanto per agitare le acque, che in politica non fa mai male, soprattutto se si è all’opposizione.

Se non che la Schlein ha una sua partita in corso con i “suoi” Governatori, almeno con tre dei 4 che sono rimasti alla sinistra in Italia (tutti gli altri sono di centro-destra).

Ed è una lotta senza quartiere, portata avanti dalla Segretaria fin dall’inizio del suo mandato, in particolare con il Presidente della Campania VIncenzo De Luca.

Ma il terzo mandato interessa anche l’emiliano Stefano Bonaccini, ed il pugliese Michele Emiliano.

Come la battaglia a destra, volenti o nolenti, è diventata “la battaglia per Luca Zaia”, così a sinistra l’ “uomo del Monte” risponde al nome di Vincenzo de Luca.

Entrambi due personaggi con un seguito elettorale di rilievo.

Non dimentichiamo che Zaia è stato eletto nel 2020 con oltre il 77% dei voti,  ma anche De Luca ha avuto dei numeri notevoli.

Fra l’altro De Luca è un avversario ostico, perché è politicamente intelligente, e possiede una verve degna di un grandissimo comico.

Vi ricordo alcuni passaggi polemici con la Segretaria del suo partito: «Noi parliamo solo di dare la parola ai cittadini, e sono idioti quelli del Pd che fanno resistenza”; “Ancora più idioti, sempre quelli del Pd, perché c’è chi ha 7 mandati ma nessuno dice nulla”. 

Poi  stilettate dirette contro la Schlein: “Lei ha 3 mandati ed hanno spedito in Campania come commissario uno che ne ha fatti cinque”. “Comunque io il terzo mandato lo chiedo perché dobbiamo continuare il lavoro svolto. Il punto di riferimento sono le cose da fare, non certo le scemenze che dicono a Roma». 

E ancora: “Ho sempre subito l’ostilità dei gruppi dirigenti romaniPerché se hai peso politico sul territorio non vieni rispettato”; “Al Nazareno, dovrebbero aprire una sezione distaccata di psichiatria”.  

Starete certamente pensando; ma perché la Schlein dovrebbe sostenere uno che la tratta così?

Avete ragione, ma non a caso io ho fatto accenno a Machiavelli.

Innanzi tutto perché, con il seguito che ha in Campania, se De Luca dovesse presentarsi autonomamente, la Schlein rischierebbe di ottenere il bel risultato di perdere anche quella Regione (in chiave utilitaristica meglio l’usato sicuro, o no?)

E poi perché le converrebbe abbinare la battaglia per De Luca a quella di Zaia, per vedere se riesce a far saltare i nervi alla Meloni e a Salvini, o magari a far esplodere il Veneto leghista.

Infatti se la Schlein si dichiarasse a favore del terzo mandato, e vedi caso si accodasse anche Giuseppe Conte, cosa farebbe Salvini?

Dichiarerebbe: ragazzi abbiamo scherzato, anche a me va bene far fuori Luca Zaia?

E se pressato dalla base del Nord (ed il Veneto è la ridotta della Lega) Salvini fosse costretto, per difendere Zaia, e fare sponda con il Pd ed il Movimento 5 Stelle sul terzo mandato, cosa farebbe Giorgia Meloni?

Continuerebbe a urlare “O Veneto o morte?” 

A rischio magari di incrinare la maggioranza di Governo?

Per di più Salvini sa bene che la perdita del Veneto innescherebbe inevitabilmente un processo di messa in discussione del proprio ruolo di guida finora incontrastata della Lega.

Converrete che così messa la partita diventerebbe oltre modo interessante.

Però abbiamo visto che la realtà è diversa, e quindi immagino consideriate questo uno scenario di pura fanta-politica.

Avete ragione! Sono il primo a dirlo!

Ma semplicemente perché nella Repubblica di Pulcinella i politici veri hanno lasciato da anni il campo ai politicanti.

E di conseguenza la politica si è ridotta a scrivere tweet, a fare comparsate davanti alle telecamere per recitare i soliti fervorini, a cercare il dibattito televisivo testa a testa per  ridurre lo scontro ad una partita a due, a mettersi in mostra nei cortei per la pace.

Per il resto meglio occuparsi di regolare i conti all’interno del Partito, facendo fuori gli avversari o comunque chi non è allineato, assicurandosene il controllo.

Invece se fossi Salvini, ma anche Giorgia Meloni, cercherei di assicurarmi che Luca Zaia non abbia in animo di presentarsi l’anno prossimo in Veneto con una “Lista Zaia”,   con lui al secondo posto, ed un candidato Governatore dichiaratamente “zaiano”.

Perché in quel caso credo che i giochi si aprirebbero veramente, e non ci metterei la mano sul fuoco che De Carlo avrebbe la vittoria in tasca.

Ecco perché affermavo prima che i maggiorenti veneti del Pd dovrebbero premere sulla Schlein affinché sostenga la battaglia di Zaia, (e di De Luca); perché indirettamente potrebbe favorire anche loro.

Umberto Baldo

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