14 Luglio 2016 - 9.43

CORNEDO – Disabile mette in fuga un ladro. Sindaco: “Episodio isolato, furti in calo”

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CORNEDO – Mettere in fuga un ladro può rappresentare già di per sé un atto di grande coraggio. Se a compierlo è poi una persona affetta da grave disabilità, la difficoltà aumenta e il lieto epilogo della vicenda appare ancor più sorprendente. Il fatto ha visto protagonista l’altro giorno Gabriele Peripoli, 56enne costretto a fronteggiare quasi faccia a faccia un malintenzionato penetrato all’interno della sua abitazione in via Rio a Cornedo. L’uomo da un po’ di tempo deve fare i conti con le conseguenze di una grave malattia che lo ha reso molto lento nei movimenti e, quel giorno, stava riposando in salotto quando ha sentito dei rumori sospetti provenire dalla taverna al piano terra. In preda ad una comprensibile agitazione, ha avuto tuttavia la prontezza di riflessi di alzarsi e di raggiungere la porta blindata che separa il primo piano dal vano scale che conduce al piano terra, appena in tempo per impedire al ladro di entrare nella stanza in cui egli stesso si trovava. Immediatamente, Peripoli ha raggiunto il telefono per chiamare i due figli, Marina e Nicola, al lavoro nel capannone di autodemolizioni di via Tezze, ad appena un paio di chilometri di distanza. Una telefonata che è bastata per far desistere il malintenzionato, convinto con tutta probabilità di non trovare nessuno in casa, il quale è fuggito permettendo tuttavia a Peripoli di scorgerlo dalla finestra, il sufficiente per fornire un sommario identikit ai carabinieri di Valdagno in seguito intervenuti. Se si eccettuano due porte scassinate, nessun altro oggetto di valore è stato sottratto dal ladro, anche se rimangono paura, angoscia e sgomento per la vittima. “Subito dopo aver ricevuto la telefonata sono corsa a casa con mio fratello Nicola – spiega la figlia Marina al Giornale di Vicenza – Facile immaginare in che stato abbiamo trovato nostro padre che si sta riprendendo dopo una difficile malattia. Era pallido e sconvolto, ancora tremante per lo spavento. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di rincuorarlo e tranquillizzarlo. Ma è un’esperienza che difficilmente dimenticherà. Il ladro, perché dal racconto di mio padre sembra proprio che si tratti di una persona sola, era probabilmente convinto di non trovare nessuno a casa nel primo pomeriggio e di potere agire indisturbato, invece i rumori che provenivano dalla taverna hanno insospettito mio papà, che ha avuto l’avvertenza di raggiungere, non senza difficoltà, la porta blindata che si trova al termine della scala che sale dal piano terra. Non so come avrei trovato mio padre se solo si fosse visto davanti il ladro. Per fortuna è riuscito a chiudersi dentro in tempo. Non riesco a darmi una spiegazione – conclude la figlia – del perché i cinque cani, liberi in cortile, non abbiano abbaiato. Probabilmente il ladro ha somministrato loro qualche sostanza, sembravano infatti frastornati e spaesati al nostro arrivo”. “Un gesto di grande coraggio – commenta Martino Montagna, sindaco di Cornedo – considerata soprattutto la grave malattia che ha colpito Peripoli, molto conosciuto in paese per la ditta di autodemolizioni. Tuttavia – specifica – quello che l’ha coinvolto rimane un caso isolato, Cornedo e Trissino hanno infatti riscontrato un vistoso calo di furti nell’ultimo periodo, come è stato evidenziato anche da un recente incontro col prefetto”.

Di P.G.

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