14 Aprile 2016 - 17.11

BASSANO – Brocchi: svelato l’enigma delle circolari ‘tiranniche’ di Zen

liceo brocchi

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Clima molto agitato al Liceo Brocchi di Bassano, dove il dirigente scolastico, Giovanni Zen, ha deciso di secretare i voti degli studenti fino agli esami. Una decisione che ha scatenato un putiferio di commenti e polemiche sui social network fra giustificazioni, indifferenza e attacchi all’atteggiamento apparentemente draconiano del preside. Ma cosa c’è scritto nella circolare? «Le valutazioni numeriche delle prove scritte e orali non saranno più comunicate, né inserite nel registro elettronico fino ai due giorni che precedono lo scrutinio finale». A questa si aggiunge una seconda circolare ‘anomala’, relativa alla ricreazione.
Ecco il testo:
Oggetto: orario delle lezioni – riduzione della ricreazione
In modo sempre più frequente mi viene rappresentata dai docenti la difficoltà a sviluppare in modo adeguato gli argomenti previsti dal programma sia perché numerose iniziative interrompono il regolare svolgimento del lavoro scolastico sia a causa dei problemi di attenzione concentrazione che gli studenti manifestano.
Per ovviare almeno in parte a questo problema e ampliare l’orario effettivamente disponibile per il lavoro scolastico, da oggi giovedì 14 aprile la ricreazione subirà una decurtazione e si svolgerà dalle ore 11.05 alle ore 11.15.
In attesa della sincronizzazione dei campanelli, sarà compito dei docenti in servizio alla terza ora rendere effettiva questa disposizione.
Si ringrazia della collaborazione

Insomma due provvedimenti che metterebbero in discussione alcuni (antichi) diritti degli studenti. Alla fine arriva la spiegazione di Zen in una nota inviata a studenti, docenti e genitori, nella quale viene svelato il mistero. Dietro alle decisioni del preside, in sostanza vi è un esperimento sociale. La pubblichiamo:

Oggetto: IL SENSO VERO DELLE CIRCOLARI “ANOMALE”
Immagino che tutti, al Brocchi, si siano chiesti, e si stiano chiedendo, il “perché” delle circolari “anomale” apparse in questi giorni. Ho registrato le più disparate reazioni, di tutti i tipi. Comprese belle riflessioni, solidi approfondimenti intorno alla legittimità di una decisione, al percorso di costruzione di una decisione, al diritto o meno del rispetto di una decisione, al valore e limiti, dunque, delle regole. Perché, è giusto che lo dica a tutto tondo, si è trattato di un “esperimento sociale”, con protagoniste due classi della nostra scuola, le quali mi hanno chiesto se potevano, appunto, sperimentare il tema della legalità, tema-guida per loro di quest’anno. I risultati, e le reazioni in tempo reale, di questo “esperimento sociale” sono stati documentati, via via, dagli stessi ragazzi, e diventeranno tema di riflessione in una assemblea straordinaria di tutte le classi, che si svolgerà la prima ora di lunedì 18 aprile. Gli studenti del percorso, a tal fine, hanno preparato una scheda guida per le assemblee di classe e, assieme ai rappresentanti di istituto e di sede, si muoveranno tra le classi per sostenere la discussione. In sostanza: nelle intenzioni dei ragazzi delle due classi, il senso della legalità e della responsabilità va rintracciato a partire dalle semplici azioni della vita quotidiana. La legalità, perciò, va rispettata, e fatta rispettare: tutti siamo responsabili della salvaguardia delle regole che sole ci possono consentire una sana convivenza. Come si vede, una bella proposta. So delle discussioni, anche delle polemiche, che questo “esperimento” ha provocato. Cose previste. Mi interessa sottolineare, comunque, il fatto positivo che, con l’aiuto e grazie a questi nostri ragazzi, la sostanza di una discussione libera e aperta ha potuto prendere corpo nella nostra scuola. Forse era sbagliato il momento, secondo il parere di alcuni, per il rincorrersi, visti i tempi, di verifiche e quant’altro? Giusta obiezione. Ma credo, anche, che le opportunità formative vadano colte quando si presentano, per dire ancora una volta che la scuola non è luogo di “produzione”, se mi posso permettere, di nozioni, informazioni, conoscenze, ma con-testo di maturazione anzitutto “culturale”, educativo, formativo. Un con-testo ricco, dunque, che solo può dare senso, spessore e significato ai vari “testi” (testo e con-testo). Un grazie, dunque, a questi nostri ragazzi, per la bella “provocazione”, e ai loro docenti, che li hanno accompagnati in questo progetto. Ed un grazie a tutti voi, per avere colto il valore di una riflessione sulla natura e sulle ragioni della nostra convivenza (una scuola è una comunità), secondo regole trasparenti e condivise.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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