7 Novembre 2022 - 16.23

Al Comunale di Lonigo l’Archivio Vajenti svela il Teatro di 30 anni fa

Giovedì 10 novembre, in occasione del primo spettacolo in abbonamento della Stagione 2022-2023, “Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci”, gli spazi del primo piano del Foyer del Teatro Comunale “Verdi” di Lonigo, ospiteranno la mostra “Trent’anni fa”, voluta dal Comune di Lonigo, con il CDA della Fondazione TCdL e dal direttore artistico Alessandro Anderloni.

La mostra, che sarà visitabile per tutta la stagione teatrale del trentennale dalla riapertura del teatro, nelle date degli spettacoli da un’ora prima e con ingresso gratuito, è un’operazione che permetterà ai leoniceni e agli spettatori di rivivere il delicato intervento di restauro e di ammodernamento rivolto allo storico edificio nel centro della città e che gli ha donato una nuova vita.

Unico teatro storico dell’Ottocento nella provincia di Vicenza, dedicato a Giuseppe Verdi, il Teatro Comunale sostituì il settecentesco Teatro dei Concordi per l’esigenza di dare alla città di Lonigo «un luogo accessibile al ceto impiegatizio, operaio e contadino». Costruito su progetto di Giovanni Carraro, fu inaugurato il 23 ottobre 1892 con la rappresentazione di “Un ballo in maschera” e fino al 1977 ospitò importanti nomi della lirica e della prosa. Trasformato in sala cinematografica e poi chiuso per un profondo restauro che ne addossò un edificio di servizio, fu riaperto nel 1993 e da allora ospita annualmente una ricca stagione di prosa, musica e danza. Da quel 1993 sono cresciute almeno due generazioni di spettatori e molti sono gli attori, i cantanti e le compagnie che hanno calcato le scene di un edificio che è già di per sé un luogo qualificato, uno spazio accogliente e di grande eleganza.

La mostra si compone di una selezione di 18 foto della Fondazione Studio Fotografico Vajenti di Vicenza, selezionate da Carlo Vajenti in un corpus di circa novanta, e di manifesti storici provenienti dalla collezione di Emilio Garon. Le fotografie non sono mai state esposte al pubblico prima d’ora e furono realizzate su commissione dell’Impresa Edile Dalla Verde fra il giugno e il settembre 1993. Esse documentano i lavori di restauro del Teatro Comunale di Lonigo e descrivono con romantico realismo lo stato di fatto della struttura, in un itinerario che si snoda dagli interventi esterni, attraverso le soluzioni tecniche, fino ai particolari ornamentali.

Le fotografie sono state scattate con fotocamera Hasselblad C500, formato 6×6, su pellicola Kodak Ektachrome. Diapositive Ektacolor negative, formato 6×6.

La Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Lonigo, Manuela Bedeschi, ricorda come questa iniziativa sia nata da una conversazione quasi casuale con Carlo Vajenti, il cui archivio fotografico rappresenta la memoria visiva più consistente della nostra provincia. Le foto d’archivio riguardanti il Teatro Comunale sono capitate al momento giusto, nell’anno del trentennale”. Una considerazione in più, da parte della Presidente, riguarda il ruolo stesso dell’istituzione. “Il teatro è importante ovunque. Va salvaguardato perché consente il contatto umano. A teatro senti il respiro degli attori e vedi la polvere. Lonigo è un piccolo comune con un grande teatro, ricco di storia. Ogni occasione è preziosa per conoscere da vicino questa gemma”.

STUDIO FOTOGRAFICO VAJENTI – FONDAZIONE 

Tutto inizia dal “gran rifiuto” di Carlo Vajenti, classe 1879, che, abbandonati gli studi di giurisprudenza, tradizione di famiglia, decide nel 1901 di seguire la sua passione: la fotografia. Il lavoro di quattro generazioni di fotografi e oltre un secolo di attività hanno prodotto una raccolta fotografica che conta circa 500.000 fotografie. L’Archivio Fotografico detiene, pertanto, un patrimonio di inestimabile valore, perché conserva la memoria storica per immagini della popolazione, del territorio, dell’economia e delle opere d’arte che hanno reso famose nel mondo Vicenza e la sua provincia. Nell’intento di preservare e valorizzare tale ricchissimo patrimonio, la famiglia Vajenti ha costituito il 22 marzo 2010 la Fondazione Vajenti, il cui scopo è catalogare e digitalizzare le immagini dell’archivio così da renderle fruibili on line a un vasto pubblico nel sito: www.fondazionevajenti.com

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