28 Settembre 2021 - 13.38

A Recoaro è allarme cinghiali

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Quelle che sembravano solo alcune segnalazioni sono diventate in pochi giorni decine di messaggi e chiamate all’Assessore con delega all’Ambiente, Giovanni Ceola. Protagonista: il cinghiale.
La popolazione di questo mammifero è più che raddoppiata solo nell’ultimo anno, passando da circa venti esemplari che si segnalavano nel 2020 a oltre una cinquantina. L’assenza di predatori naturali in numero adeguato consente il loro proliferare, considerando anche che arrivano a riprodursi due volte all’anno con una crescita media del 180%, pur considerando i capi che muoiono per malattia o altro.

Nei loro spostamenti i cinghiali danneggiano pesantemente in particolare le aree a pascolo, arando il cotico erboso in profondità. In questo modo la stabilità dei terreni stessi è messa a repentaglio con serio rischio di erosione. Il danno è ancora più grave quando colpisce i pascoli di montagna, dove il cotico erboso si è formato con fatica in centinaia d’anni. La crescita di erba su un substrato erboso, come nel caso delle zone di Recoaro Mille, Gazza o Campogrosso rappresenta un lavoro immenso da parte della natura e il ripristino è reso ancora più difficile dalle caratteristiche morfologiche del terreno.

“Il primo a segnalarmi il fenomeno – spiega l’Assessore Ceola – è stato un allevatore a cui erano stati danneggiati circa 5.000 mq di prato stabile. Ho così voluto andare a fondo e le segnalazioni si sono moltiplicate. Oltre a prati e pascoli sono stati coinvolti anche orti e recinzioni con conseguente annientamento delle colture. La Regione prevede il ristoro dei danni, ma si tratta di piccolissime somme che spesso non incentivano neppure a presentare domanda, oltre ad essere rivolto solo ai titolari di partita iva o di azienda agricola.”

“La Regione Veneto – è il commento del Sindaco, Armando Cunegato – ha da qualche anno un Piano per il controllo delle popolazioni di cinghiali con rilascio di appositi permessi, attraverso la Provincia, che consentono il prelievo degli animali con abbattimenti selettivi. Al momento non vengono più rilasciate concessioni, probabilmente in attesa dell’approvazione del nuovo Piano Faunistico. Il problema è che nel frattempo i capi aumentano e i danneggiamenti con loro, non senza considerare i rischi legati a incidenti stradali dovuti ai cinghiali stessi che normalmente si muovono di notte o ai possibili problemi sanitari legati a malattie che possono diffondere.”

L’Amministrazione si sta quindi muovendo nelle opportune sedi per chiedere l’avvio di una campagna di selezione nel breve periodo.

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