29 Marzo 2018 - 10.01

Cooperative fittizie e falsi permessi di soggiorno: sequestro a Montecchio Maggiore

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Negli scorsi giorni i Finanzieri del Nucleo Mobile della Tenenza di Schio, nell’ambito dell’operazione denominata “Sunshine”, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dalla Dott.ssa Barbara Maria Trenti, G.I.P. presso Tribunale di Vicenza, mettendo i sigilli, sino alla concorrenza di € 53.170,86 a conti correnti, sette veicoli e tre immobili posti nelle provincie di Vicenza e Rovigo.

Il provvedimento ablativo, finalizzato alla confisca del profitto del delitto di occultamento di documenti contabili, è stato emesso nel contesto delle investigazioni coordinate dalla Dott.ssa Barbara De Munari, Sostituto Procuratore della Repubblica.

Grazie ad articolate indagini di polizia economico-finanziaria, le Fiamme Gialle scledensi hanno individuato alcune società cooperative di lavori edili, gestite in totale spregio dei canoni di mutualità e degli obblighi tributari da un cittadino bengalese che peraltro, a scopo di lucro, rilasciava buste paga riferite a rapporti di lavoro fittizi, poi utilizzate per l’indebito rilascio dei permessi di soggiorno ai finti lavoratori.

E’ stato anche scoperto un matrimonio fittizio, simulato tra una cittadina italiana della provincia di Cremona ed un soggetto slavo previa corresponsione, da parte di quest’ultimo, di € 6.000 alla madre della finta sposa. Il fallace vincolo coniugale veniva quindi rappresentato ai competenti uffici per la concessione del previsto titolo di soggiorno.

I beni immobili sequestrati – una villetta con diverse unità abitative con annesso terreno sita nel comune di Giacciano con Baruchella (RO) ed un rustico con annessa corte sito nel comune di Montecchio Maggiore (VI) – erano stati intestati ai famigliari privi di redditi dell’indagato, usati come veri e propri prestanome. Grazie ad approfondite indagini i finanzieri hanno dimostrato come il dominus del sistema illecito esercitasse sugli immobili sequestrati poteri di fatto corrispondenti al diritto di proprietà, avendo gestito direttamente le trattative di acquisto, avendo pagato gli importi dovuti ed utilizzando gli stessi in prima persona, anche a fini strumentali delle cooperative “spurie” a lui riconducibili.

L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna degli indagati.

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