17 Gennaio 2017 - 16.18

VICENZA – Ghiaccio e marciapiedi, Cicero: “I privati hanno dei doveri e il Comune utilizzi i migranti per la pulizia”

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Sulla questione marciapiedi ghiacciati qualcuno si aspetterebbe un Cludio Cicero infuocato e polemico nei confronti dell’amministrazione, ma l’ex assessore alla mobilità del Comune di Vicenza è noto per non fare sconti a nessuno, quando è necessario, e in questo caso non li fa nemmeno ai cittadini. “La verità -ci dice- è che la gente non sa che deve pulirsi il marciapiede davanti a casa e che non si deve aspettare la manna dal cielo. Al pubblico spettano gli spazi pubblici e al privato quelli privati. Devo dire che gli anziani, spesso, conoscono bene questa prassi perché abituati in passato alle nevicate. La piazza o lo spazio pubblico spettano al Comune, mentre il marciapiede sul lato davanti alla propria abitazione spetta al privato.
Credo che vi sia una generale tendenza a sottostimare il problema, perché si cerca di evitarlo o perché si è meno abituati alla neve. Per esempio, con la neve non si può uscire con le scarpette estive o con i tacchi… al mare si va con le scarpe da montagna o con le infradito? Molti circolano senza gomme da neve o senza catene, pur sapendo che sono necessarie con certe condizioni climatiche.
In sostanza -continua Cicero- i privati sottovalutano il problema neve. Non si può pretendere di andare ovunque perché deve essere tutto pulito e subito. Fatto salvo che i mezzi e i costi non sono più sostenibili, questa opinione che il marciapiede sia di tutti e che lo deve pulire il Comune non è corretta e non lo era nemmeno una volta. Non si deve aspettare che la neve venga tolta, senza fare nulla, per poi trovarsi la neve trasformata in ghiaccio fino a marzo. In sostanza vi deve essere un sano equilibrio fra privato e pubblico”.
Cicero però non fa sconti all’amministrazione. “Qualche defaillance c’è stata. Qualche ritardo. Devo dire però che le strade sono diventate percorribili in tempo accettabile. Anche da parte delle amministrazioni, comunque, oltre che dei privati, vi è una sottostima, una mancanza di abitudine al problema.
Infine -conclude Cicero- una nota. Sarebbe opportuno utilizzare i migranti proprio in queste occasioni. Alcuni vengono utilizzati per la cura del verde pubblico, non vedo perché non impiegarli per queste situazioni di emergenza. Quando ero assessore, ero andato anche in carcere a cercare manodopera”

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