17 Marzo 2020 - 9.33

Scarpe, asfalto, superfici: il contagio con il coronavirus è davvero possibile?

Tra i tanti allarmi che girano sui social riguardo al coronavirus, l’ultimo è quello sulle scarpe e sull’asfalto come veicolo di contagio. Secondo l’ennesimo messaggio vocale diffuso su WhatsApp, quando si esce di casa bisogna usare sempre lo stesso paio di scarpe, che poi, una volta rientrati, devono essere assolutamente lasciate fuori dalla porta o si rischia di portare il virus in casa. Ma c’è davvero questo rischio?

A questa domanda ha risposto ieri l’Iss, nella persona di Silvio Brusaferro dichiarando che, per quanto teoricamente i coronavirus possano sopravvivere per qualche ora o qualche giorno sui materiali e sulle confezioni di alimenti a patto che siano “completamente protette” e “non esposte a operazioni di pulizia” o “a fenomeni naturali come sole e pioggia”, la possibilità di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 attraverso il contatto con materiali contaminati è “altamente improbabile”. Scarpe comprese.

La letteratura scientifica attualmente disponibile, che in buona parte si riferisce a virus diversi dal SARS-CoV-2, valuta la persistenza dei coronavirus in condizioni di laboratorio, come nell’ormai famoso studio in cui è stata osservata una persistenza fino a nove giorni sulla plastica del virus della SARS. “È del tutto evidente che tali condizioni non corrispondono minimamente a quelle che noi incontriamo per strada o nei negozi, esposti a numerose condizioni ambientali che verosimilmente riducono la persistenza del virus” ha spiegato Brusaferro.

In conclusione, come ha ben sottolineato Brusaferro, per quanto non sia possibile escludere a priori un ruolo delle superfici contaminate come veicolo del virus SARS-CoV-2, appare piuttosto improbabile che questa sia una via significativa di infezione. In ogni caso, l’adozione di buone prassi sia a livello urbano che privato, per esempio la disinfezione delle strade e degli ambienti comuni dei condomini, e il cambio delle scarpe ogni volta che si torna a casa, sono strumenti importanti per mantenete condizioni igieniche adeguate negli ambienti in cui viviamo.

 A livello di popolazione, poi, la miglior protezione nei confronti di COVID-19 non è quella data da mascherine e guanti ma il rigoroso rispetto della regola del distanziamento sociale, associato a un corretto lavaggio delle mani, da effettuare con particolare rigore prima di toccare occhi, naso e bocca, le naturali vie di ingresso del virus. A nulla servirebbe avere una mascherina ffp3 se, uscendo di casa, toccassimo il pulsante del portone e il carrello della spesa, e poi fumassimo una sigaretta o toccassimo il naso senza lavare prima bene le mani o senza cambiare i guanti. Molto più saggio, e in questo momento assolutamente indispensabile, restare a casa, salvo casi di estrema necessità.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA