28 Aprile 2020 - 16.24

Riprendono i lavori a Palazzo Chiericati: ‘Sì’ del Consiglio di Stato

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Nessuno stop al cantiere di Palazzo Chiericati. Il Consiglio di Stato, infatti, il 24 aprile ha emesso l’ordinanza con la quale accoglie l’appello cautelare del Comune di Vicenza contro la decisione del Tar Veneto che, il 5 febbraio scorso, aveva sospeso, in seguito a un ricorso, il provvedimento di aggiudicazione della direzione lavori e del servizio di coordinamento sicurezza del contratto di appalto per il restauro e risanamento dell’Ala Ottocentesca.

Secondo il Consiglio di Stato, infatti, prevale sul ricorso privato l’interesse di parte pubblica alla sollecita esecuzione dei lavori. Il provvedimento del Tar Veneto aveva comportato la provvisoria sospensione dei lavori da parte dell’impresa aggiudicataria. Tramite l’avvocato Loretta Checchinato, (direttore del servizio Avvocatura comunale), in data 27 febbraio l’amministrazione aveva però proposto appello al Consiglio di Stato, con contestuale richiesta della misura cautelare urgente volta a sospendere l’ordinanza del Tar, in attesa dell’udienza di secondo grado. Già il giorno successivo, il 28 febbraio, il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso del Comune, disponendo l’immediata sospensione del provvedimento del Tar e la conseguente immediata ripresa dei lavori. Il CdS, infatti, aveva recepito le ragioni di estrema gravità ed urgenza tali da non consentire di attendere neppure fino allo svolgimento della prima udienza di sospensiva. Il 24 aprile, infine, il Cds ha emesso l’ordinanza che riforma la sospensiva del Tar Veneto e respinge la sottesa istanza.

A Palazzo Chiericati, nel frattempo, con il 4 maggio può riprendere l’attività vera e propria di cantiere sospesa per alcune settimane non dalle vicende legali, ma – come tutti gli altri interventi di restauro – dall’emergenza Coronavirus.

Le lavorazioni ad oggi già eseguite hanno riguardato la messa in sicurezza degli accessi, con la realizzazione della bussola di ingresso temporanea; il trasferimento della control room, l’esecuzione di tutte le indagini propedeutiche alle lavorazioni strutturali, come la rimozione di controsoffitti, tramezzature, sanitari, impianti e serramenti interni. Sono state inoltre eseguite le verifiche propedeutiche al montaggio della gru, i sondaggi stratigrafici sulle murature e sugli intonaci e, in accordo con la Soprintendenza, lo scavo archeologico, oltre a tutte le opere destinate a garantire la sicurezza delle persone e delle cose.

Proprio in seguito allo scavo archeologico che ha messo in evidenza alcuni ritrovamenti, tra cui una pavimentazione e dei basamenti di epoca tardo medievale e piccoli decori sotto gli intonaci, la Soprintendenza ha fornito nuove disposizioni su cui la direzione lavori ha operato in queste settimane. Anche le indagini propedeutiche ai lavori strutturali hanno messo in evidenza la necessità di ulteriori approfondimenti sui materiali. Sono state infine trovate alcune vecchie canne fumarie in amianto per le quali è necessario attivare le procedure di bonifica. Le conseguenti novità, stimate in circa 100 mila euro, sono attualmente all’esame del Rup che dovrà dare il via libera alla perizia di variante.

Nel frattempo, con la riapertura dei cantieri di restauro che l’emergenza Coronavirus rende possibile dal 4 maggio, dalla settimana prossima anche i lavori ”sul campo” riprenderanno regolarmente.

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