11 Ottobre 2017 - 9.12

PFAS ZERO – Quando lo zero significa raggiungere il traguardo

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Il traguardo PFAS ZERO, diventato in queste ore il più sentito argomento di attualità ambientale nel Veneto, ottenuto grazie al lavoro rigoroso di Acque del Chiampo, nasce da lontano.

Il primo step arriva con l’installazione dei filtri a carbone attivo nei comuni della cosiddetta “zona rossa” che nel Vicentino comprendono Brendola e Lonigo, entrambi gestiti dalla Società arzignanese. Nell’agosto del 2013 (Brendola) e nel marzo del 2014 (Lonigo) l’Azienda decide di investire con propri fondi (circa 600.000 euro) filtrando l’acqua a beneficio dei due comuni colpiti per riportare i limiti della presenza dei PFOS e PFOA entro i parametri fissati dall’Istituto Superiore della Sanità che aveva subito sollevato il problema con un’apposita comunicazione ai soggetti gestori.

Già a partire dai primi mesi del 2016 l’acqua erogata nei due distretti acquedottistici in cui è diviso il comune di Brendola (zone collinari e periferiche, e zona industriale e centro) rispettava costantemente i nuovi limiti (PFOS + PFOA < 40 nanogrammi/l) di performance obiettivo stabiliti dalla Regione Veneto il 3 ottobre scorso per tutti i comuni colpiti. Per quanto riguarda invece il comune di Lonigo, a seguito dell’attività sperimentale avviata il 6 ottobre, come noto, l’acqua addirittura rispetta già l’obiettivo tendenziale di virtuale assenza di sostanze perfluoroalchiliche.

“Sono molto colpito dal livello di qualità del lavoro svolto da Acque del Chiampo sull’emergenza PFAS, perché ho trovato e rilevato un gestore di eccellenza che rimane un punto di riferimento ed un collaboratore fondamentale per noi” dichiara il Direttore Generale dell’Arpav nonché Coordinatore della Commissione regionale “Ambiente e Salute” Nicola Dell’Acqua.

“L’emergenza PFAS è da sempre in cima all’agenda delle priorità” dichiara il Consigliere Delegato di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari, “e trattandosi di salute non abbiamo mai atteso che vi fossero fondi ad hoc per la soluzione del problema, anzi ci siamo subito occupati investendo in filtri, attrezzando il nostro laboratorio e mettendo a disposizione della comunità scientifica l’esperienza maturata in questi 4 anni dai nostri tecnici, aggiornando il piano degli investimenti per raggiungere in tempi rapidi le prescrizioni fissate dall’Istituto Superiore della Sanità. Traguardo ottenuto in poco tempo e ora” continua Pellizzari “che la Regione ha normato in modo ancora più stringente i limiti possiamo solo raccogliere il frutto del nostro, spesso silenzioso ma efficace, lavoro e condividere con i comuni colpiti il raggiungimento dell’obiettivo zero che, fino a poco tempo fa, sembrava solo una speranza.

Un ringraziamento va al Consiglio di Bacino e in particolare al suo Presidente Giorgio Gentilin- continua Pellizzari – e ai Sindaci della zona rossa Luca Restello (Lonigo) e Bruno Beltrame (Brendola) poiché hanno sempre condiviso e sostenuto le nostre scelte, spronandoci ad investire e sperimentare ancora prima che arrivassero limiti e raccomandazioni. Ricordo che la nostra Azienda, attraverso le tariffe agli utenti civili e industriali ha finora investito ben oltre 2,5 milioni di euro, senza aver ancora ottenuto aiuti dal Governo nazionale, ma confidiamo arriveranno anche grazie all’aiuto della Regione.

La nostra battaglia non lascerà nessuna strada intentata e – conclude il Consigliere Delegato – continua anche con le richieste di risarcimento danni che abbiamo già presentato alla Miteni, con il prelievo e l’analisi mensile dell’acqua e con una informazione improntata alla massima trasparenza, infatti ogni utente può verificare i dati attraverso i nostri canali informativi (bolletta recapitata all’utente, sito internet e app dedicata).

Infine non va dimenticato il silenzioso e discreto lavoro di tante persone che hanno consentito questo successo che siamo orgogliosi Arpav abbia comunicato e che ringraziamo per gli apprezzamenti.”

Anche il Presidente del CdA, Renzo Marcigaglia, si unisce alle parole del Consigliere Delegato perché “So quanta strada abbiamo fatto e quante preoccupazioni ci pervadevano quando nel 2013 in Italia non esisteva neppure un laboratorio per ricercare queste sostanze, oggi il nostro lavoro viene riconosciuto e premiato nel migliore dei modi. Ci gratifica in particolare essere considerati da Arpav e dalla Regione un punto di riferimento efficace nell’azione di contrasto all’emergenza”.

 

Nella foto: il Coordinatore della Commissione regionale “Ambiente e Salute” Nicola Dell’Acqua con Andrea Pellizzari, Consigliere Delegato di Acque del Chiampo

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