27 Febbraio 2020 - 14.04

La “caccia all’untore” ai tempi di Whatsapp: online dati e foto della bimba padovana contagiata

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La bimba di 8 anni di Padova che, è stato annunciato ieri, pur non avendo sintomi è risultata positiva al coronavirus, è finita suo malgrado al centro di una delle peggiori pagine in stile “caccia all’untore” di questi giorni. La bimba è stata indicata in alcune chat di Whatsapp e gruppi Facebook con tanto di nome, cognome e persino una foto. Nella famiglia della bimba sono risultati positivi anche lo zio, mentre i genitori no, ma è stato disposto l’isolamento precauzionale in casa per 14 giorni. Isolati anche i diciotto compagni di classe della bambina. Quindi, ieri ha cominciato a circolare, sia su Facebook che sui gruppi Whatsapp, un messaggio che indicava l’identità della bimba e della sua famiglia, positiva al virus. L’sms sarebbe stato attribuito niente meno che alla sindaca, Martina Rocchio, che ha negato: “Non ho mai diffuso quel comunicato. Mi sono rivolta ai carabinieri e sporgerò denuncia: spero risalgano al colpevole”.


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