15 Giugno 2018 - 16.19

Il Governo dice ‘no’ al CETA: esultano Comuni veneti

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Il no del Governo italiano al trattato di libero scambio con il Canada (Ceta) è un atto di fiducia verso le quasi 300 amministrazioni comunali, di cui 66 vicentine, insieme a molti Consorzi di Tutela, che in Veneto si sono espressi con delibere e posizioni in contrapposizione a questa intesa internazionale ritenuta pericolosa per l’Italia. “Si tratta di una vera rivolta popolare – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – che conta già un cartello di 15 Regioni, 18 Province 2500 Comuni e 90 Enti delle produzioni a Denominazioni di origine”. Nell’esprimere soddisfazione per le dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, Cerantola e Palù sono certi che nella figura del sottosegretario Franco Manzato, già assessore regionale all’Agricoltura, troverà l’appoggio necessario per affrontare questa vicenda con l’impegno che lo ha sempre contraddistinto. “È inaccettabile che l’agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio – concludono Cerantola e Palù – senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale ed ambientale. All’estero, infatti, sono falsi più di due prodotti alimentari di tipo italiano su tre e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero più che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”.

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