24 Febbraio 2020 - 14.24

Una nuova via sulle Piccole Dolomiti dedicata a Daniele Nardi

Ad un anno dalla tragica scomparsa dell’alpinista Daniele Nardi sullo sperone Mummery del Nanga Parbat ieri, un gruppo di alpinisti vicentini ha voluto aprire una nuova via sulle Piccole Dolomiti in suo ricordo. Tarcisio Bellò, alpinista vicentino che non ha bisogno di presentazioni, nei giorni della tragedia dello scorso anno è stato uno dei primi esperti a difendere l’operato e la spedizione in cui Nardi ha purtroppo trovato la morte dalle critiche: Bellò era infatti un grande amico dell’alpinista di Sezze, che qualche volta venne sulle Piccole Dolomiti, proprio con Bellò, ad arrampicare. Ed è così che ieri, mentre sul Semprevisa, sui Monti Lepini dell’appennino laziale, più di 400 persone ricordavano Nardi sulle sue cime natìe, nel cuore del Carega è “nato” il Vajo Nardi, con i primi salitori, oltre a Bellò: Alberto Forte, Claudio Mazzucco, Antonio Taglieri. “Ad un grande amico avrei voluto dedicare una grande impresa, ma un po’ perché è sempre più difficile trovare nuovi percorsi, un po’ per gli acciacchi che riducono la mia capacità alpinistica ho trovato questa breve ascensione – spiega emozionato Bellò – però è un piccolo capolavoro concentrato di bellezza, intuito e straordinarietà che pare una dedica azzeccata. Inoltre è proprio di fronte alla Torre Mosca, dove con Daniele avevamo tentato Piccozze Volanti, un durissimo muro che aveva tirato fin quasi al vertice, rinunciando appunto per la caduta di una piccozza ritrovata solo due mesi dopo. La dedica cade ad un anno dalla scomparsa di Daniele Nardi – conclude Bellò – assieme al suo compagno di cordata Tom Ballard, che però non ho avuto fortuna e possibilità di conoscere”.

DI SEGUITO LA RELAZIONE TECNICA.

Primi salitori: Tarcisio Bellò, Alberto Forte, Claudio Mazzucco, Antonio Taglieri.

RELAZIONE
150 m, D, 65° gradi, tratto 5 metri M4
Si sale il Boale Mosca, all’altezza della Torre si svolta a sinistra verso la rientranza della parete dove si erge una slanciata guglia da cui per cunicoli verticali nevosi si esce su un ripiano al lato opposto. I tiri:
1) Invece di puntare la guglia si svolta a destra per entrare salendo su ripido rivolo nella breccia tra le pareti. Al masso incastrato si può passare un cordino lungo su un altro masso a sinistra.
2) Passare sotto al masso incastrato togliendo lo zaino e risalire ancora il rivolo fino al chiodo di sosta rinforzabile con friend medio piccoli. La sosta è all’interno di un bellissimo antro aperto in alto e piazzola comoda per 5-6 persone.
3) salire la parete camino in opposizione, 1 chiodo, usando friend medi, servirebbe un chiodo sul pilastrino soprastante che divide due rami. Prendere il ramo di sinistra fino alla sosta con 2 chiodi e fettuccia da sistemare.
4) proseguire il canale fino ad uscire sulla sommità del crinale.
Discesa per Boale Fondi o Boale Mosca.
Percorso adatto per corsi CAI e addestramento tecnico di neofiti in un ambito sicuro e facilmente gestibile. Nella sua brevità ha tutte le caratteristiche per diventare una classica con la possibilità poi di proseguire con altra ascensione sul versante est del Mosca (stella d’oriente) oppure sulla bastonata nord del Boale Fondi (Vajo diagonale e rovesci vari).

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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