3 Giugno 2016 - 17.02

VICENZA- Forza Italia attacca Variati, inutile il referendum sulla TAV

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“Chomsky sosteneva che “la propaganda è in democrazia quello che il randello è in uno stato totalitario” e Variati III°, l’Houdini della politica nostrana, sa bene cos’è la propaganda cercando di utilizzarla per contrabbandare le sconfitte come grandi vittorie.” Esordisce così il consigliere di Forza Italia a palazzo Trissino Michele Dalla Negra, intervenendo a gamba tesa sul dibattito relativo alla Tav e alla decisione, da parte del sindaco di Vicenza, Achille Variati, di promuovere un “referendum” per chiedere ai cittadini di esprimere il loro parere sul progetto infrastrutturale.

“Oggi il primo cittadino dimentica dello Statuto Comunale e del Regolamento degli Istituti di partecipazione, entrambi dallo stesso salutati come grandi strumenti partecipativi, e si “inventa” una consultazione popolare con tempi e metodi dallo stesso decisi al solo scopo di far finta di coinvolgere i cittadini di Vicenza in una scelta che è già stata presa – attacca Dalla Negra -. “Non solo, anche i Sindaci dei comuni della Provincia saranno coinvolti anche se, per la stragrande maggioranza, non sono minimamente coinvolti dal progetto. Insomma, una vera e propria presa in giro”.

“Come se non bastasse – aggiunge sulla scia di Dalla Negra il coordinatore cittadino di Forza Italia, Matteo Tosetto – a supporto del risultato, Variati ha commissionato ad una società esterna un sondaggio allo scopo di “contattare un campione rappresentativo di cittadini”, vera e propria “ruota di scorta” ai “desiderata” del sindaco. Quello che rileva – prosegue Tosetto – è che il progetto della TAV – o meglio, TAC – sbandierato ad inizi dell’anno 2015 come un progetto che avrebbe qualificato la Città di Vicenza per il secolo in corso, si è sgonfiato man mano che prendeva forma riducendosi oggi a ben poca cosa, peraltro ovviamente imposto da RFI con modeste possibilità di condizionamento da parte dell’Amministrazione cittadina”.

Le fondate critiche che Forza Italia aveva all’epoca formulato, e che tanto avevano irritato il primo cittadino, in primis relative al tunnel altro 16 metri e largo 15 che nel progetto doveva “bucare” Monte Berico, all’eliminazione della stazione centrale di via Roma, alla realizzazione di due stazioni alternative, una in zona Fiera con medio rischio idrogeologico e una in Borgo Berga ad altro rischio idrogeologico, si sono rivelate fondate e, dunque, abbandonate dalla stessa società RFI.

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