3 Dicembre 2021 - 12.01

VENETO – Vendevano in tutto il mondo ricambi di moto rubati: 4 persone indagate

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno eseguito un’ordinanza che ha disposto l’applicazione di due misure cautelari personali (obbligo di dimora con la prescrizione della permanenza notturna) nei confronti di una coppia di padovani (lui 41 anni, lei di 43 anni originaria di Fossò in provincia di Venezia), dediti da alcuni anni alla ricettazione di ricambi e accessori per le due ruote delle più note case motociclistiche. L’indagine, condotta dal Gruppo di Padova, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ha consentito di ricostruire l’operato e di indagare per furto e ricettazione in tutto 4 persone (oltre alla coppia anche un rumeno della provincia di Bologna dipendente di una società di logistica che procurava pezzi e un imprenditore della provincia di Padova che a sua volta commercializzava prodotti rubati).

I 4 erano capaci di procurarsi pezzi di ricambio, avvalendosi, a tale scopo, della collaborazione del dipendente infedele della società di logistica bolognese operante nello specifico settore, nonché di gestirne la relativa rivendita utilizzando inizialmente note piattaforme di commercio elettronico, quali “Subito.it” o “eBay.com”.

Per attribuire una parvenza di legalità alle suddette attività e per incrementare l’illecito giro d’affari, i due principali responsabili avevano costituito una ditta individuale, con deposito a Padova, dotata di un sito web dedicato ai motociclisti, ove venivano pubblicati gli annunci relativi alla merce messa in vendita. Grazie a questo sistema il sodalizio è riuscito ad acquisire una quota di mercato di ampie proporzioni, arrivando ad effettuare cessioni di merce provento di furto non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche in Giappone e Australia, a prezzi particolarmente vantaggiosi. Gli investigatori, attraverso l’esame degli annunci pubblicati sui vari siti on-line e la ricostruzione della filiera commerciale, sono riusciti ad accertare la provenienza illecita degli articoli, tenuto conto che le grandi case motociclistiche si avvalgono, per la commercializzazione, di una rete di rivenditori ufficiali.

Contestualmente alle misure cautelari, gli oltre trenta Finanzieri impiegati nel servizio hanno dato esecuzione a perquisizioni locali e domiciliari disposte dall’Autorità giudiziaria, nell’ambito delle province di Padova, Venezia e Bologna, allo scopo di acquisire ulteriori elementi di prova e giungere alla compiuta quantificazione dell’illecito giro di affari. L’esito delle perquisizioni, infatti, ha consentito di rinvenire e sequestrare centinaia di parti di ricambio, tra serbatoi, cerchi, forcelle, freni e carene oggetto di furto, nella disponibilità del dipendente della società di logistica, nonché una settantina di pezzi, tra carene e cupolini con marchio Ducati, oggetto di ricettazione, non provenienti dalla rete ufficiale di vendita e nella disponibilità del dominus dell’organizzazione e di un altro indagato, titolare di un’ulteriore ditta individuale. Il valore stimato dei beni cautelati si aggira intorno ai 100 mila euro. L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a presidio dell’economia legale e del libero mercato, al fine di tutelare gli operatori economici del settore rispettosi delle regole e scongiurare fenomeni distorsivi della concorrenza.

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