6 Giugno 2024 - 15.20

VENETO – Aumentano i casi di pertosse: centinaia di casi dall’inizio dell’anno. Rischiosa per i neonati. Allarme in Francia

Da inizio anno, in Veneto si è osservato un aumento dei casi di pertosse rispetto agli anni precedenti. Questa tendenza è stata rilevata non solo in tutta Italia ma anche in altri paesi europei. La nostra Direzione Prevenzione sta monitorando attentamente l’evolversi della situazione, affrontando il problema con rigore scientifico e particolare attenzione alle categorie più a rischio. Lo ha dichiarato Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità, in merito alla crescita della diffusione della pertosse.

“I casi in Veneto dall’inizio del 2024 sono stati 643 – spiega la dottoressa Francesca Russo -. La maggior parte dei casi (553) si è verificata nella fascia di età fino ai 14 anni. I casi gravi, che hanno richiesto il ricovero in ospedale, sono in totale 26, di cui 20 riguardano bambini con meno di 9 mesi di vita non ancora completamente vaccinati e 4 bambini più grandi ma non in regola con il calendario vaccinale raccomandato. Dai dati analizzati emerge che i neonati con forme gravi della malattia sono nati da madri non vaccinate durante la gravidanza. Inoltre, si sono verificati 16 casi nelle persone con più di 65 anni”.

La pertosse è una malattia infettiva che alterna periodi di bassa diffusione a periodi con picchi di casi. I sintomi possono variare da lievi o assenti a quadri clinici gravi, soprattutto nei bambini più piccoli (nei primi 6-12 mesi di vita) o in soggetti con specifiche condizioni di rischio e fragilità, come immunocompromessi, persone con patologie croniche dell’apparato respiratorio e anziani.

Per la prevenzione, è disponibile la vaccinazione, che si basa su tre principali interventi gratuiti:

  1. Vaccinazione della donna in gravidanza (preferibilmente tra la 27ª e la 36ª settimana di ogni gravidanza), che consente di fornire al neonato gli anticorpi necessari per proteggerlo nei primi due mesi di vita.
  2. Vaccinazione del neonato a partire dal secondo mese di vita, per proteggerlo nei mesi successivi.
  3. Richiami periodici per le persone adulte, in particolare per soggetti con patologie dell’apparato respiratorio, immunocompromessi e anziani.

Le donne in gravidanza possono rivolgersi all’ULSS per vaccinarsi. I genitori dei neonati ricevono a casa una lettera di invito per iniziare le vaccinazioni, inclusa quella contro la pertosse. È inoltre importante per tutte le altre persone effettuare richiami vaccinali periodici. Gli adulti dovrebbero programmare autonomamente la vaccinazione ogni 10 anni.

LA SITUAZIONE IN FRANCIA

n tutta la Francia, i casi di pertosse sono in aumento. Dall’inizio del 2024 ne sono stati registrati 5.800, rispetto a meno di 500 nel 2023, ovvero undici volte di più. È una situazione completamente nuova rispetto agli ultimi 20 anni. Alcune aziende sanitarie regionali e l’Istituto Pasteur hanno lanciato l’allarme. “È abbastanza grave, perché i bambini possono sviluppare forme molto gravi. Attualmente, in Francia, abbiamo bambini in terapia intensiva in diversi ospedali pediatrici. Può essere una malattia mortale per i bambini”, ricorda Sylvain Brisse, direttore del centro nazionale di riferimento per la tosse presso l’Institut Pasteur.

Al momento, la pertosse colpisce soprattutto gli adulti, che però possono contaminare le persone a rischio, come neonati, anziani e donne incinte. La vaccinazione è obbligatoria per i neonati, con richiami fino ai 25 anni, ma siamo in ritardo sulla tabella di marcia. “Durante il Covid non abbiamo vaccinato abbastanza. Oggi ne subiamo le conseguenze”, spiega il dottor Stéphane Sitbon. In caso di dubbio, è possibile fare un test PCR, rimborsato dalla Previdenza Sociale entro tre settimane dalla comparsa dei sintomi. Se risultate infetti, esiste un antibiotico per evitare di contaminare chi vi circonda.

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