15 Settembre 2015 - 18.57

VENETO – Alessandra Moretti: grandi navi, grandi polemiche

grandi navi

Dopo la richiesta di presentare i conti della propria campagna elettorale da parte di esponenti della Lega Nord, secondo i quali le fatture sarebbero sottostimate, un dirigibile contro Alessandra Moretti arriva anche da diverse testate nazionali. Non è passata inosservata, infatti, la svolta del Pd regionale sulla questione Grandi navi a Venezia. I capigruppo del partito in Regione e al Comune di Venezia, Alessandra Moretti e Andrea Ferrazzi, hanno infatti aperto al progetto alternativo al passaggio delle navi crociera dal Bacino di San Marco. Un progetto ventilato e sostenuto da tempo dal sindaco di Venezia (non propriamente di sinistra) Luigi Brugnaro e dal presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa che prevede lo scavo del canale Vittorio Emanuele. «È necessario chiudere al più presto la partita “grandi navi”. È questa la richiesta che ho rivolto al Governo per risolvere un problema che si sta trascinando da tanto, troppo tempo», ha dichiarato la Moretti, dopo un incontro presso il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. “Ho quindi sollecitato i ministeri competenti a concorrere per l’individuazione di una soluzione in tempi rapidi, tenuto anche conto che il decreto Clini-Passera ha esaurito la sua funzione».
Moretti auspica una soluzione definitiva che da un lato tuteli la città, ma che dall’altro non metta a rischio l’indotto occupazionale e il comparto produttivo. E veniamo al dunque. A causa della limitazione del transito delle grandi navi, vi sarebbe stata una diminuzione di 250 mila passeggeri, cosa che ha provocato una perdita di oltre 40 milioni di euro di spesa diretta nel comparto.
«Allo stato attuale, previa ovviamente la valutazione di impatto ambientale» conclude Moretti «mi sembra che la soluzione del canale Vittorio Emanuele, su cui punta anche il sindaco Brugnaro, riesca a coniugare e tutelare la salvaguardia ambientale, i posti di lavoro, la stazione marittima e l’indotto economico. Sono finiti i tempi delle proposte fumose: l’orizzonte è cambiato e su questo il governo non transige. Soprattutto verso chi esita e rimpalla responsabilità, scegliendo di non decidere».
Un cambio di rotta del partito, è proprio il caso di dire, poiché solo pochi giorni fa il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda aveva scritto una lettera sul problema Grandi Navi inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e a quelli all’Ambiente Gian Luca Galletti e alle Infrastrutture Graziano Delrio. «Lo scavo e l’ampliamento di nuovi canali (Contorta o Vittorio Emanuele, non cambia) produrrebbe l’appiattimento anche di larghi spazi lagunari molto vicini a Venezia storica e insulare, che verrebbe così messa a forte rischio direttamente sia dal flusso delle maree, sia dal conseguente aumento vistoso della forza del moto ondoso». Zanda scriveva ai ministri che «la soluzione definitiva non può che essere quella di un terminale di attracco delle grandi navi fuori dalla laguna».

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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