4 Dicembre 2017 - 13.39

SANTORSO – Il marocchino ferito rischia di perdere la mano, Crestani si sveglia e chiede scusa

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Emergono altri dettagli sulla sparatoria avvenuta domenica mattina poco prima delle 4 al distributore Beyfin di fra Santorso e Piovene Rocchette (vedi articolo). Riccardo Crestani, 40 enne, ha sparato al marocchino Rachid Benthar nell’area di servizio, dopo aver recuperato da casa un fucile da caccia. Dopo qualche minuto è stato picchiato dal figlio 18enne.

Dettagli resi noti nel corso di una conferenza stampa stamane nella caserma dei carabinieri di Vicenza alla presenza del comandante provinciale col. Alberto Santini e il Maggiore Vincenzo Gardin comandante della Caserma di Schio.
Non sono ancora note le motivazioni per cui è scoppiata la rissa al bar Alpi di Piovene poco prima, e perché Riccardo Crestani sia andato a casa a prendere un fucile da caccia e abbia poi sparato al marocchino.
Sembrerebbe escluso il movente passionale, ma gli investigatori stanno percorrendo tutte le piste. Oltre alle immagini di videosorveglianza del distributore, che mostrano chiaramente quanto accaduto, sono in corso rilievi e interrogatori fra tutti i presenti sia al bar, sia al distributore, luogo dove Crestani ha sparato al marocchino ed è stato poi picchiato dal figlio 18enne. Una cosa è certa. Un ruolo determinante l’ha avuto l’alcool. Sia Crestani, sia il figlio, sia la convivente erano in preda ai fumi dell’alcol.
Le condizioni del marocchino ferito rimangono molto serie e il suo braccio sinistro potrebbe rimanere permanentemente menomato. Rachid Benthar è stato recentemente arrestato perché trovato in possesso di 4 etti di hashish, motivo per il quale una delle piste possibili potrebbe essere quella della droga.
Su Riccardo Crestani rimane il capo di imputazione per tentato omicidio mentre sul figlio, per lesioni.
Un ruolo importante, hanno riferito Gardin e Santini, l’hanno avuto i residenti in zona, che hanno prontamente allertato i carabinieri. Sul posto si è subito portata una pattuglia radiomobile da Schio e una da Malo.
E’ emerso poi, che dopo il litigio, quando Crestani si è avviato verso casa per recuperare un fucile, un gruppetto formato dalla convivente, il figlio di Riccardo (Roberto di 18 anni), il marocchino 37enne Rachid Benthar e il figlio 13enne della donna, sono saliti in auto. Alla guida si è posta la convivente di Crestani. Il minorenne quindi ha assistito a quanto accaduto e i carabinieri hanno riferito che dell’episodio sono stati informati anche i servizi sociali, visto quanto accaduto, l’orario, lo stato nel quale versavano i protagonisti della vicenda.
Infine è emerso, dalla perquisizione nell’abitazione, che Crestani possedeva sette fucili da caccia, regolarmente denunciati.
L’uomo, incensurato, è stato portato in ospedale dopo essere stato pestato dal figlio. Una volta risvegliato e, passata la sbornia, si è reso conto della gravità di quanto accaduto ed ha chiesto scusa.

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