29 Giugno 2018 - 18.18

SANTORSO – Finti carabinieri: tentata truffa ai danni di due donne anziane

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“Siamo i carabinieri di Vicenza, suo figlio ha provocato un gravissimo incidente. E’ in guai molto seri perché nell’incidente sono rimasti coinvolti dei bambini. Ora ha bisogno di aiuto perché gli venga riconsegnata la patente per tornare a casa e bisogna pagare una cauzione”.

Una storia già sentita decine di volte. Finti carabinieri o finti avvocati che chiamano persone anziane e sole per farsi consegnare soldi con un odioso pretesto, mettendo nel panico le vittime e truffandole. Due episodi sono accaduti nella mattinata di mercoledì in via dei Tretti a Santorso. Le vittime individuate dai malviventi sono due donne di 80 anni. In entrambi i casi la truffa non è andata a buon fine, ma le donne in questione hanno passato momenti terribili, sentendosi dire che un loro congiunto era in gravi difficoltà. Due casi che conosciamo, ma i tentativi sarebbero addirittura 5 nel paese negli ultimi giorni.

La telefonata

Verso mezzogiorno, una delle due donne è stata contattata da un finto carabiniere della Compagnia di Vicenza. L’uomo ha riferito che il figlio dell’anziana aveva bisogno di soldi per togliersi dai guai e poter riavere la patente e tornare a casa. La vittima, choccata, ha risposto che avrebbe subito chiamato la nuora e l’altro figlio per chiedere aiuto, ma il malvivente ha replicato che entrambi in quel momento si trovavano in caserma e che non avevano soldi a sufficienza per risolvere la questione.

A quel punto l’anziana ha messo giù il telefono e ha provato inutilmente a chiamare il figlio che, secondo quanto le era stato detto, era coinvolto nell’incidente, quindi la nuora. Poi l’altro figlio. Chiamando da telefono fisso però, anche riagganciando, la linea con il finto carabiniere è sempre rimasta attiva, per cui un complice del truffatore ha risposto, fingendosi un collega dell’altro figlio e riferendo che quest’ultimo era andato in tribunale dal fratello, lasciando in ufficio il cellulare. Ancora sotto choc la donna ha riagganciato, pensando che la linea cadesse ed ha quindi chiamato il 112, trovando però  al telefono un altro complice del truffatore, il quale ha riferito di essere l’avvocato del figlio, ribadendo per l’ennesima volta che era necessario andare a prendere soldi per aiutarlo. Insomma, l’80enne di Santorso aveva più volte tentato di contattare i famigliari, ma la linea di casa rimaneva occupata dai malviventi che cercavano di convincerla a consegnare soldi.

Di fronte a questo muro di gomma, l’80enne si è insospettita e ha messo giù nuovamente il telefono. Dopo qualche minuto e dopo che i truffatori hanno provato diverse volte a richiamarla, è finalmente riuscita ad avere la linea del telefono libera e a mettersi in contatto con la cognata, la quale, informata su questo tipo di raggiri l’ha calmata, dicendole che era una truffa. Ha quindi contattato i carabinieri per riferire l’accaduto.

Due ore prima era successo la stessa cosa ad un’altra donna di 80 anni di via Tretti. Stessa modalità aggressiva ma in questo caso la donna ha risposto che avrebbe chiamato il marito o il nipote, che erano in casa con lei. Quando il finto carabiniere all’altro capo del telefono ha capito che c’erano altre persone in casa ha lasciato perdere.

Si tratta di una truffa molti diffusa e le forze dell’ordine hanno più volte ribadito che in nessun caso un carabiniere o un poliziotto richiedono soldi. E’ quindi necessario contattare immediatamente le stesse forze dell’ordine e soprattutto è necessario informare i famigliari o i vicini anziani del rischio che corrono.

(P.U.)

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