4 Maggio 2022 - 16.26

Quanto incide la guerra in Ucraina sull’economia del Veneto? I dati

Il peso della crisi Ucraina si fa sentire in Italia e anche in Veneto. Dopo la netta ripresa del Pil regionale a +7,2% nel 2021 rispetto allo shock vissuto dal sistema economico nel 2020, ora si decelera: le previsioni di fonte Prometeia relative al 2022 prospettano una crescita del PIL veneto del 2,4 per cento e di quello nazionale +2,2%. L’Ufficio Statistica della Regione del Veneto nel “Bollettino socio-economico del Veneto – I principali dati congiunturali” (Aprile 2022) pubblicato oggi scatta una fotografia della regione alla luce del nuovo quadro internazionale. Frenano anche i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi in Veneto: alla crescita rispettivamente del 4,7 per cento e del 17,5 per cento nel 2021, si contrappongono le nuove stime prevedendo un aumento per il 2022 rispettivamente del 2,2 e del 6,5 per cento. Bisogna attendere i prossimi mesi, invece, per capire le conseguenze delle recenti tensioni sui mercati delle materie prime dovute al conflitto in corso.

Il nuovo Bollettino fa il punto anche dei segnali positivi registrati lo scorso anno. A iniziare dalle esportazioni che nel 2021 in Veneto sono ripartite con valori superiori anche ai livelli pre-pandemia (+7,8% rispetto al 2019 e +16,7% sul 2020) con un ruolo di traino delle produzioni metallurgiche, ottica e apparecchiature meccaniche. I mercati di destinazione sono quello tedesco (13,9%), francese (11%) e statunitense (9,1%), mentre resta stabile il valore dell’export verso il Regno Unito (+0,8% rispetto al 2020).

Il 2021 è stato l’anno della ripresa del turismo con un +55,8 per cento delle presenze rispetto all’anno precedente (ma -28,9% rispetto al 2019). In buona parte il merito è degli italiani che nel 2021 hanno fatto registrare, quanto a presenze, numeri paragonabili al 2019 (-3,1%). Rilevanti sono i numeri del turismo intraregionale: i veneti hanno trascorso nel 2021 più di 8 milioni di notti in località della propria regione (+19,1% rispetto al 2020 e +11,2% rispetto al 2019). Il Veneto è la regione più scelta dagli italiani a livello nazionale dopo l’Emilia-Romagna (13% delle presenze). Cresce anche la spesa sostenuta dai turisti in Veneto: 3,2 miliardi di euro, (+40,2 % rispetto al 2020).

Nel 2021 i dati Istat mostrano una ripresa sul fronte dell’occupazione in Veneto: crescono le occupate donne (+2,4% rispetto al 2020) e il tasso totale di disoccupazione regionale si attesta al 5,5 per cento, un valore che però va letto insieme al dato sugli inattivi che seppur in diminuzione (-0,5% nel 2021 rispetto al 2020) può risentire ancora della crescita del 2019 (+7,1% la variazione 2021/2019).

Apertura positiva nel mercato del lavoro veneto per il 2022. A dirlo sono i numeri di Veneto Lavoro che registrano nel primo trimestre oltre 152 mila assunzioni (+45% rispetto al 2021 e +21% rispetto al 2020). Sono a +52 per cento sul 2021 le assunzioni a tempo indeterminato e +42 per cento quelle a tempo determinato, mentre quelle in apprendistato +41 per cento. Per lo più vengono assunti italiani (70%), uomini (60%) e adulti per oltre la metà (un terzo i giovani). A trainare il bilancio occupazionale sono le province di Venezia e Verona grazie alla ripartenza del turismo. Le assunzioni nei soli servizi turistici sono a +273,7 per cento nel 2022 rispetto al 2021 e +73,4 per cento nei servizi.

Riparte nel 2021 il traffico di passeggeri e merci nei porti e negli aeroporti veneti, ma restano lontani i livelli pre-pandemici. Gli aeroporti veneti chiudono il 2021 con 6,1 milioni di passeggeri movimentati (+42,1% rispetto al 2020 ma -66,8% rispetto al 2019). Il traffico merci cresce nel 2021 del 12,2 per cento sul 2020 ma è inferiore del 28,7 per cento rispetto al 2019.

Il traffico merci cresce nel 2021 anche nei porti di Venezia e Chioggia (+8,3% rispetto al 2020, ma -3,9% sul 2019). Riparte il traffico passeggeri anche se i numeri non sono paragonabili ai livelli pre-pandemia: per i traghetti +58,4 per cento nel 2021 rispetto al 2020 ma -62,1 per cento rispetto al 2019, e per le crociere +426 per cento nel 2021 rispetto al 2020 ma -94,3 per cento rispetto al 2019.

Si conferma il ruolo di protagonista del Veneto nel settore vitivinicolo, con oltre 95 mila ettari di vigneto nel 2021(14% della superficie nazionale). In testa ci sono pe province di Treviso (43% della superficie) e Verona (30%). Dopo la contrazione del 2020, lo scorso anno è tornato a crescere l’export con un valore di quasi 2,5 miliardi di euro (+11,1% sul 2020 e +7,9% sul 2019).

Il 2020-2021 è un biennio nero per le nascite in Italia e in Veneto dove si è registrato un -5,1 per cento rispetto al biennio precedente. Il record negativo è del 2020 che ha segnato rispetto al 2019 un -3,6 per cento a livello nazionale e -2,6 per cento in Veneto. Tra le cause c’è un fattore strutturale per tutto il paese, cioè la diminuzione delle donne in età feconda: in Veneto tra il 2008 e il 2020 sono diminuite di 159 mila unità. Scende ancora il numero medio dei figli a donna in Veneto: da 1,46 del 2008 a 1,28 del 2020, la stima per il 2021 è di 1,29 contro una media nazionale di 1,25.

L’ondata pandemica ha colpito pesantemente la natalità: -11,4 per cento a dicembre 2020 rispetto allo stesso mese dei due anni precedenti, e -16,6 per cento a gennaio 2021.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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