27 Marzo 2023 - 9.15


Provate voi a superare il Gaokao!

Archiviata la fase pandemica, quest’anno nel nostro Paese la maturità tornerà alla modalità consuete, fatte di due prove scritte ed una orale.

Quando ho letto delle solite proteste degli studenti sulla scia di slogan tipo “Quest’esame è un ritorno al passato, inventiamo il futuro!”, e addirittura “Il Ministro sembra sempre fare solo passi indietro, proponendo un’educazione improntata all’umiliazione (sic!)…….” , ho provato un sentimento fra il fastidio e l’ilarità.

Sì ilarità, perché mi sono chiesto: ma se ai nostri virgulti venisse chiesto di affrontare un esame come il Gaokao cosa farebbero?   Si suiciderebbero in massa?

Immagino bruciate della voglia di sapere cosa sia questo Gaokao!
Presto detto!

Ogni anno all’inizio di giugno (quest’anno il 7 e l’8) per due giorni la Cina si ferma. 

Più di dieci milioni di diciottenni devono sostenere il difficilissimo esame che determinerà il loro accesso alle migliori università, la loro carriera, e in definitiva la loro vita futura: il Gaokao

Pensate che per permettere ai ragazzi di concentrarsi, in questi due giorni vengono interrotti i lavori stradali, viene impedito il traffico, orde di genitori attendono trepidanti fuori dalle scuole con ventagli, acqua e telefonini per immortalare il momento in cui i loro figli usciranno dalla prova più importante della loro vita scolastica.

E che il Gaokao sia selettivo lo prova il fatto che solo un candidato ogni 50mila (sì avete letto bene, 1 su 50mila) riuscirà a superarlo, e potrà così essere ammesso in una delle migliori Università del Paese.

Ai detrattori del concetto di “merito”, ai cultori dell’egualitarismo all’amatriciana, e della didattica dell’inclusione di casa nostra chiedo: non vi sembra strano, e poco ”di sinistra”, che ormai l’unico grande Paese al mondo che si dichiara orgogliosamente “comunista” preveda una selezione così feroce per l’ammissione agli Atenei più prestigiosi?

Il Gaokao viene comunemente considerato l’esame più difficile al mondo, e non stupisce quindi perché fin dalle elementari esso costituisca  l’incubo di tutti gli studenti cinesi, e perché scoprire chi trucca o copia o riesce a imbrogliare in vario modo sia l’ossessione degli insegnanti e delle autorità.

E la cosa è presa talmente sul serio che chi copia o aiuta a copiare può finire in prigione con una pena fino a sette anni con l’accusa di “frode allo Stato”.

Il Gaokao non è una invenzione dei comunisti; la sua storia affonda le radici nel Keju, la prova che fin dal duecento avanti Cristo, e per due millenni fino al 1905, quando venne ufficialmente abolito, è stato in varie forme l’unico modo per accedere ai posti pubblici e di alto funzionario in Cina.

Per carità, ogni nazione ed ogni popolo hanno le loro tradizioni, ma almeno va riconosciuto che i Cinesi non hanno seguito la parabola “lassista” che ha abbassato il livello della cultura media fra i nostri ragazzi dal 1968 in poi.

E non stupisce quindi se la giornata tipo di uno studente cinese sia mediamente di 12 ore al giorno tra i banchi di scuola.

Ma in vista dell’appuntamento del Gaokao vengono spese fino a 16 ore al giorno di studio, dai sei anni di scuola primaria, ai tre anni di scuola media inferiore, ai tre anni finali di scuola superiore.

E a proposito di scuola selettiva, vista da noi come una bestemmia, segnalo che la corsa al Gaokao parte dalla classe più distinta all’interno di ogni singolo Istituto, composta dagli allievi migliori; per poi passare per la scuola migliore del quartiere; arrivare quindi alla scuola migliore della città, trampolino di lancio ideale per l’agognato accesso all’università dei propri sogni.

Non stupisce neanche che il Gaokao sia uno dei più grandi eventi collettivi, con milioni di partecipanti, che si svolge in contemporanea in tutte le province e  città della Cina.

Come funziona il Gaokao?

Dura nove ore, spalmate su un periodo di due giorni, e coinvolge tutte le materie: cinese standard, matematica, inglese, storia e geografia, fisica e chimica, biologia ecc.

Nel Gaokao, il voto finale è spesso uno spartiacque. 

Infatti in base alla valutazione ottenuta all’esame gli studenti saranno inseriti nelle graduatorie di accesso alle Università.

Gli istituti più prestigiosi, dislocati nelle grandi città, sono chiusi ai più perché richiedono punteggi che rasentano la perfezione: e per chi non abita nelle metropoli, l’accesso è ancora più difficile. Entrare in una delle migliori Università del paese significa avere maggiori opportunità di accesso alle alte sfere dell’amministrazione pubblica, o di essere reclutati dalle aziende di punta.

Si capisce che, con un simile sistema scolastico, l’educazione dei figli è paura e speranza di numerose famiglie, che investono nella formazione della prole sin dalla più tenera età.   Altro che scuola che deve far divertire i pargoli!

Lo studio è dunque l’attività che impegna la maggior parte della giornata dei ragazzi cinesi sin dall’infanzia. 

Le famiglie più fortunate riescono a stabilirsi in stanze e appartamenti vicino alle scuole di punta, fattore che facilita l’accesso alle stesse, o iscrivono i figli a corsi extracurricolari in cerca di qualche talento che possa far distinguere ulteriormente i ragazzi. 

I più poveri devono invece cavarsela con le proprie forze, motivati dagli slogan affissi nelle aule: “no pain no gain” (“non ci sono risultati senza sacrifici”), “ good good study, day day up” (“migliorarsi giorno dopo giorno con un buono studio”), “knowledge is power” (la conoscenza è potere). In attesa del giorno del Gaokao, che potrebbe segnare la loro riscossa.

E’ tutto il sistema scolastico orientato al “merito” ed alla “competizione”, tanto che chi si classifica primo nell’esame a livello provinciale è uno zhuàngyuán, un vero e proprio “asso”, i cui meriti vengono celebrati in occasioni pubbliche. Nelle scuole migliori, sono diverse le ore a disposizione per lo “studio autonomo” che includono il momento precedente l’inizio delle lezioni mattutine, le prime ore pomeridiane e alcune ore serali, dopo cena.

E quei 49.999 su 50mila che non ce la fanno a superare il Gaokao, cosa fanno?

Sono costretti a scegliere un Piano B, o prendere un anno sabbatico e riprovare l’anno successivo.  Alcuni, pur di entrare nell’università scelta, provano fino a che non riescono a superare l’esame; a volte impegnando anche diversi anni.

Va da sé che l’ammissione è basata  su una graduatoria, ma un punteggio anche molto alto può non bastare: gli studenti infatti prima dell’esame devono indicare l’ordine dei 3 atenei preferiti. ma il numero di posti disponibili per ogni istituto è limitato. Se nessuna delle 3 scelte è possibile si viene retrocessi a corsi di secondo piano.

Sia chiaro che con questo non voglio certo dire che la Cina sia il migliore dei mondi possibili.  Si tratta comunque di un regime autocratico, violento, poco rispettoso dei diritti individuali, ma che ha le idee chiare su come selezionare le future classi dirigenti ed il management di domani.

Quindi non penso che imporre un qualcosa di simile al Gaokao sia neanche lontanamente possibile in questa nostra Italia, pena una rivolta di genitori e pargoli. 

Ma penso che una qualche riflessione sulla nostra scuola, visto che  all’ultimo concorso per la Magistratura su 3.797 candidati, all’orale sono stati ammessi solo in 220 su 310 posti disponibili, andrebbe fatta.   Ma non per la selezione in sé, che c’è sempre stata in questo tipo di concorso, ma perché chi ha corretto gli scritti ha dichiarato: “Errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica”“Trovare candidati del concorso in magistratura che non sanno andare a capo è un problema molto serio, io l’ho imparato in terza elementare…”.; “Abbiamo riscontrato una grande povertà argomentativa e una povertà linguistica. Molto spesso i temi ricalcavano schemi pre-confezionati, senza una grande capacità di ragionamento, una scarsa originalità, poca consequenzialità, e in alcuni casi errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica”.

Forse un qualcosa di mezzo fra questa débacle ed il Gaokao magari servirebbe. O no?

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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